di TONINO DANESE
201 anni. Due secoli al servizio della gente, per la sicurezza di persone e territori. I Carabinieri hanno celebrato, anche a Campobasso, nella caserma regionale Frate, l’anniversario della Fondazione dell’Arma. I militari schierati, anche alcuni della scuola allievi, associazioni combattentistiche e d’arma, davanti alle autorità , pure civili, politiche, davanti ai rappresentanti delle altre forze dell’ordine. Il ricordo dei caduti, con la deposizione della corona d’alloro al monumento dedicato; a quei Carabinieri che hanno perso la vita in Patria e all’Estero, che hanno contribuito a fare l’Italia, dall’Unità , passando poi per due guerre mondiale, fino ad oggi. L’impegno e la dedizione dei carabinieri, nei due secoli, è stata ricordata nei messaggi del presidente della Repubblica Mattarella e del comandante Generale dell’Arma Del Sette. «I carabinieri, presidio di sicurezza dello Stato, riferimento di valori di unità , onestà , nei secoli fedeli alla Patria, alle persone». L’orgoglio nelle parole del comandante della legione Carabinieri Molise, il colonnello Vito Paparella.
La sicurezza è l’obiettivo dei carabinieri, che mettono in campo mezzi e uomini sul territorio, per contrastare tutti i tipi di reati. 209 arresti, 56mila controlli nell’ultimo anno.
«Il Molise è terra relativamente tranquilla, ma l’attenzione deve essere e resterà sempre alta – ha detto Paparella – fondamentale è la sinergia con cittadini e altre forze dell’ordine». 7 gli encomi e un premio consegnati. Tra essi i riconoscimenti al capitano Roberto Petroli, per un’operazione antidroga a Foggia che portò all’arresto di una 40ina di persone; due encomi speciali per l’appuntato scelto Alfonso Della Vecchia e per il vicebrigadiere Danilo Inno, per aver salvato la vita a due coniugi rimasti con l’auto in panne, sulle rotaie della ferrovia, tra due sbarre di un passaggio a livello.
Gli altri riconoscimenti al Maresciallo ordinario Lorenzo Di Giorgio, all’appuntato scelto Nicolino Valerio, all’appuntato Luca Gioia; ancora, al maresciallo Alfonso Grande e al Brigadiere Pierluigi D’Amico.



