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venerdì, Aprile 19, 2024

Falce e borsello. Altre migliaia di euro nelle tasche di Ciocca, “comunista” a sua insaputa

AperturaFalce e borsello. Altre migliaia di euro nelle tasche di Ciocca, "comunista" a sua insaputa

di PASQUALE DI BELLO

A quelle percepite in veste di Consigliere regionale, il comunista Salvatore Ciocca aggiunge altre migliaia di euro all’anno, incassate in veste di componente del collegio sindacale della Casa di previdenza dei Geometri. Un fatto legittimo sul piano formale ma che fa riflettere su quello della coerenza politica.

“Mentre lo stavano costruendo il consigliere regionale comunista Salvatore Ciocca, l’idea del Padreterno che, si sa, legge nel futuro, era di farlo con una voglia. Essendo però esaurite quel giorno quelle al caffè e alla fragola, le più comuni, decise di usarne una apposta per lui. Trovandosi casualmente a Las Vegas, al Padreterno venne in mente la cosa più semplice e lo costruì con una voglia di dollaro”.

Ecco, quello che avete letto è un linguaggio che in Molise fa venire l’orticaria alla casta al potere. La satira, o il linguaggio satirico, mal si addicono ad una classe politica mediocre e insignificante. Ma tanto più è nulla la classe di governo, tanto più e aggressiva e così, anche attraverso l’arma impropria del ricorso all’Ordine dei Giornalisti, cerca di mettere la mordacchia a chi racconta le storie che, a loro dire, non andrebbero raccontante. Questa di cui scriviamo, è solo un’altra delle tante. Lorsignori si rassegnino, perché né ci lasceremo intimidire né poseremo la penna.

Allora ripartiamo. Lasciamo perdere il dollaro e parliamo di euro. Le altre migliaia di euro che il consigliere regionale comunista Salvatore Ciocca incassa mensilmente dalla Cassa Italiana di Previdenza e Assistenza dei Geometri (CIPAG) in qualità di membro effettivo del Collegio dei Sindaci. Secondo i detrattori, perché il consigliere comunista ne ha tanti, sarebbero 5/6mila euro al mese ma noi vogliamo attenerci a quello che dicono le carte (sarà Ciocca, se vorrà, a dire esattamente ciò che incassa). E le carte a nostra disposizione, sono in questo caso più che autorevoli. A scrivere è la Corte dei Conti che, nella relazione della Sezione di controllo sugli enti per l’esercizio 2013 (l’ultimo disponibile), fornisce le cifre esatte percepite da ciascun componente del Collegio dei Sindaci della CIPAG. I numeri sono questi: 1) Indennità di carica annua: 13.437 euro; 2) Indennità giornaliera per funzioni istituzionali e di viaggio o indennità giornaliera per specifici incarichi aggiuntivi (importo unitario): 223,95 euro; 3) gettone di presenza (importo unitario): 179,13 euro.  Questi i numeri. Verosimilmente, considerando un paio di riunioni mensili, nella sua qualità di membro del collegio sindacale della Cipag, Salvatore Ciocca costa altri 18mila euro e rotti all’anno oltre che si aggiungono ai 138mila che sono invece il costo in veste di consigliere regionale. Consigliere comunista. E il punto che ci preme mettere in evidenza è proprio questo. Se sul piano formale quello che Ciocca costa e percepisce è perfettamente legale e non rientra nel nostro ragionamento, sul piano squisitamente politico fa a cazzotti con la propria qualifica di “comunista” ed è, a nostro giudizio, meritevole di critica.

Avendoli conosciuti e stimati i comunisti veri, quelli ad esempio del nostro paese San Martino in Pensilis, quelli della Toscana dove abbiamo vissuto e quelli dell’Emilia che abbiamo frequentato, abbiamo “imparato” (proprio come dicono in Emilia) a trovare una corrispondenza tra l’ideologia e la prassi, tra le idee e lo stile di vita. Ecco, noi vorremmo solo questo, che il consigliere Ciocca cessi di millantare credito politico, che cambi gruppo di appartenenza in Regione e che alle prossime elezioni si candidi in qualsiasi formazione fuorché in quelle che contengono l’aggettivo comunista. I comunisti, quelli veri, sono un’altra cosa e l’unica voglia con la quale sono nati è quella di giustizia sociale. Ma Ciocca, che forse comunista lo è a sua insaputa, rispetto ai veri comunisti è l’equivalente di un paracarro al cospetto della Torre Eiffel. Ma questo in Molise non si può dire … forse. La satira, applicata alla cronaca, è vietata.

Poscritto. In questa vicenda, quello che più inquieta è il comportamento del partito a cui Ciocca appartiene, quello dei Comunisti italiani che, politicamente parlando, nel tacere continua ad assentire.

 

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