Il giudice Maria Libera Rinaldi ha condannato con il rito abbreviato Umberto Santoro, il 37enne che nell’aprile dello scorso anno aveva ridotto in fin di vita la barista di un locale di via Veneto, a Campobasso. All’uomo, riconosciuto colpevole dei reati di tentato omicidio, rapina e minacce, sono stati inflitti 7 anni e 2 mesi di reclusione. L’accusa aveva chiesto 9 anni e 4 mesi. Il giudice ha riconosciuto il parziale vizio di mente e ha concesso le attenuanti generiche. Inoltre è stata decisa una provvisionale da 10mila euro in favore della vittima, presente in aula. Come si ricorderà
Santoro, difeso dagli avvocati Arturo Messere e Paolo Lanese, entrò nella sala slot in pieno centro a Campobasso e colpì ripetutamente con un coltello alla testa la barista, lasciandola in un lago di sangue, dopo averla rapinata. Per fortuna la giovane venne soccorsa dal fidanzato, arrivato sul posto grazie ad un sms che la vittima dell’aggressione gli aveva mandato con il cellulare per dirgli che era rimasta da sola nel locale con un cliente forse ubriaco. Santoro fu rintracciato subito dopo dalla polizia che aveva ritrovato sul bancone del locale il suo marsupio con il documento di identità all’interno. L’uomo, come se nulla fosse accaduto, stava mangiando una pizza in un locale vicino. Gli avvocati Messere e Lanese aspettano di leggere la sentenza e non è escluso che la impugneranno.
