di ANNA MARIA DI MATTEO
Non si ferma la mobilitazione del mondo della scuola contro il disegno di legge di riforma del governo Renzi.
Dopo la giornata di sciopero nazionale dello scorso 5 maggio, proclamata da tutte le sigle sindacali e che ha visto un’adesione altissima, il personale scolastico sta preparando nuove forme di protesta. I Cobas hanno proclamato il blocco degli scrutini e di ogni altra attività scolastica per due giorni consecutivi, a partire dal giorno successivo alla fine delle lezioni, differenziata per regioni. Si parte l’8 ed il 9 giugno in Molise ed Emilia Romagna, per finire il 17 ed il 18 giugno in Valle d’Aosta.
E proprio nel Molise Cgil, Cisl, Uil, Snals, Confsal e Gilda, hanno organizzato, per martedì 19 maggio, dalle 17,30 alle 19,30 un’assemblea pubblica con presidio davanti alla prefettura di Campobasso. I rappresentanti sindacali chiederanno di essere ricevuti dal prefetto.
«Nonostante la grande mobilitazione del 5 maggio – hanno ricordato i sindacati – dal governo non sono giunte aperture alle tante criticità evidenziate nel testo del disegno di legge. Gli emendamenti approvati in Commissione Istruzione – hanno aggiunto – non modificano l’impianto generale, che è quello di una scuola disegnata secondo un modello autoritario individualista, gerarchico e aziendalista che discrimina e divide, ponendosi anche in contrasto con i principi costituzionali. Per questa ragione – hanno concluso i sindacati – la mobilitazione continua, con presidi unitari, flash mob, manifestazioni davanti a Montecitorio e davanti alle prefettura di tutta Italia nei giorni in cui il disegno di legge sarà discusso in Parlamento».
Intanto il parlamentare molisano del Pd, Danilo Leva, insieme con altri deputati ha presentato alla Camera una serie di emendamenti che toccano i temi più contestati della riforma.
«Con le nostre proposte – ha spiegato Leva – si garantisce la piena autonomia dei docenti, ridefinendo, di conseguenza, il ruolo dei dirigenti scolastici. Altro passaggio delicato riguarda i precari – ha aggiunto –  Noi proponiamo che il governo, entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge definisca un piano quinquennale di immissioni in ruolo finalizzato alla stabilizzazione del personale in possesso dell’abilitazione e al personale Ata. Modifiche che riteniamo necessarie in quanto accolgono in parte le indicazioni dei sindacati di categoria e degli operatori del settore che, di fatto – ha concluso Leva – migliorano il testo nei passaggi più controversi e delicati. Faremo, quindi, fino in fondo la nostra battaglia».



