Le indagini condotte dai Carabinieri del Nas di Campobasso sono partite dalla segnalazione di una donna
e sono durate circa un anno. Filmati, intercettazioni telefoniche e controlli per capire cosa succedeva nel reparto di Ginecologia dell’ospedale San Timoteo. I militari, coordinati dal capitano, Antonio Forciniti hanno accertato un’attività privata svolta all’interno di una struttura pubblica. Visite pagate direttamente al ginecologo eludendo il sistema sanitario e anche il regime di intramoenia che consente le prestazioni fuori dall’orario di servizio.
Il gip del Tribunale di Larino, Rinaldo D’Alonzo, su proposta del sostituto Luca Venturi, ha disposto gli arresti domiciliari per Saverio Flocco, dirigente medico del reparto, che deve rispondere dei reati di truffa e peculato. Secondo gli investigatori anche in periodi di malattia ”si serviva degli spazi e delle apparecchiature per fini privati, con conseguente arricchimento illecito”.
Il medico ai domiciliari è indagato anche per corruzione in quanto, stando alle indagini, ”con il concorso dei responsabili di una ditta farmaceutica di fuori regione, in assenza di autorizzazione da parte dell’azienda sanitaria, aveva falsificato una sperimentazione su ignare pazienti ricoverate nel reparto, per certificare la validità di un farmaco commercializzato dalla ditta” in cambio di un presunto viaggio mai effettuato.
Flocco è in attesa dell’interrogatorio di garanzia. Secondo l’avvocato difensore, Pasquale Lollino, che sta approfondendo l’ordinanza del gip ”ci sono diversi elementi che non sono stati valutati e vanno a favore del suo assistito”.
Nelle indagini è coinvolto anche un altro ginecologo per il quale non ci sono misure restrittive e non risultano pagamenti. ”Si tratta di una posizione marginale – ha commentato l’avvocato Annibale Ciarniello – che confida ”in ulteriori indagini che potranno provare l’estraneità ai fatti contestati”.
