”I medici non sono stati chiamati ai per discutere di riorganizzazione e a loro non si chiede cosa si potrebbe fare per risolvere le problematiche esistenti”.
Così Quintino Desiderio, primario del reparto di Urologia dell’ospedale San Timoteo e segretario regionale del Cimo, il sindacato dei medici. Una conferenza convocata proprio nella sala della struttura sanitaria di Termoli per chiedere un cambio di passo nella gestione della sanità ed evidenziare le criticità irrisolte: ”Servono tecnologie e personale minimo per abbattere la mobilità passiva, il nostro è un ospedale per acuti che ha una storia e si trova in una zona strategica di confine”.
Secondo Desiderio, che dirige uno dei reparti considerati a rischio con il decreto Balduzzi, servono azioni concrete e ”bisogna decidere quali ospedali chiudere” senza mezzi termini.
All’incontro hanno partecipato anche Bernardino Molinari e Giovanni Serafini, responsabili dei reparti di Ginecologia e Otorino del San Timoteo e Luigi Cariello dell’associazione ostetrici e ginecologi ospedalieri. Il segretario del sindacato dei medici ha quindi evidenziato i rischi di un nuovo commissario in una fase molto delicata per la sanità regionale.
Termoli, il sindacato dei medici chiede più personale e tecnologie per abbattere la mobilità passiva
