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venerdì, Novembre 14, 2025

Sanità,ancora una bocciatura dal tavolo tecnico. Frattura: contro il Molise un muro impenetrabile

AperturaSanità,ancora una bocciatura dal tavolo tecnico. Frattura: contro il Molise un muro impenetrabile

di ANNA MARIA DI MATTEO

Il tavolo tecnico nazionale sulla sanità che si è svolto a Roma è andato male. Anzi malissimo. Un altro schiaffo ad una regione già umiliata e che ora si prepara a subire le conseguenze del commissariamento, che ormai sembra essere certo. E’ solo una questione di tempo.

La conferma è arrivata direttamente dal presidente Paolo Frattura, al termine del  vertice che si è svolto nella capitale alla presenza dei tecnici ministeriali, che – ha denunciato il governatore – hanno alzato un vero e proprio muro contro il Molise.Un muro di contrarietà impenetrabile – ha ancora aggiunto l’attuale commissario ad acta –  La rappresentanza del ministero dell’Economia  continua ad imputarci inadempienze, tutte derivanti dal passato, sia sul versante economico che su quello sanitario, fermandosi ad analizzare, oggi, in maniera esclusiva, soltanto il 2013. Nessuna valutazione dei nuovi processi messi in atto, nessuna possibilità di una attenzione diversa, proprio in virtù del nuovo corso, nei riguardi del Molise», è la denuncia del governatore.

Per Frattura la presa d’atto, della bocciatura, su tutta la linea, dei provvedimenti messi in campo per rientrare dal deficit.

Bocciato il nuovo assetto organizzativo riferito al personale sanitario, bocciata la riorganizzazione che la Regione voleva dare alla rete ospedaliera.

«Come si fa a pensare che un territorio regionale, ancorché dei numeri contenuti in termini di popolazione, possa non avere ospedali? – è la domanda che ha posto il governatore – La politica, il buon governo non si fanno con i tagli. E’ facile, ma non è etico, né giusto. Il Molise non può permettersi sei ospedali pubblici , lo sappiamo – ha puntualizzato ancora il presidente – ma questo non vuol dire semplicemente: chiudiamo, semmai riorganizziamo. Aspettiamo che il governo risponda a questa nuova richiesta di commissariamento per il Molise. Non sarò io a liquidare la nostra sanità, i nostri diritti di cittadini molisani. Se per evitare il commissariamento – ha proseguito – le condizioni che il tavolo tecnico di Roma continua ad imporci, si riducono, ancora una volta all’indistinta chiusura degli ospedali pubblici, all’aumento delle tasse per i cittadini, alla contrazione di un nuovo mutuo di 290 milioni di euro e al licenziamento di centinaia di operatori che lavorano nel nostro servizio regionale, noi per primi diciamo no», ha concluso Frattura.

Un no che è il chiaro segnale della resa.

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