Ad Agnone il presidente della Regione ha trovato un clima decisamente più disteso rispetto alla contestazione del mese scorso. Ma solo il tempo dirà se questa sia stata una tregua oppure se davvero sia in dirittura d’arrivo l’accordo di confine con l’Abruzzo. Un passaggio, questo, che permetterebbe di condurre in porto più facilmente il risultato che i cittadini altomolisani chiedono da tempo: il riconoscimento dello status di area particolarmente disagiata per l’ospedale Caracciolo. Ma a margine dell’incontro con il presidente Frattura si è parlato anche della sanità molisana del suo complesso, a partire dalla proposta alternativa avanzata solo qualche ora prima dalla delegazione parlamentare molisana del Pd. La bocciatura è servita: «Non è pensabile – ha detto – a un policlicnico o a un ospedale universitario. L’Università non ha le risorse, visto l’impegno che annualmente la Regione mette per sostenere l’ateneo. Rischiamo di comunicare ai cittadini delle cose improponibili. Il Dea di secondo livello è un’altra cosa. Un centro trapianti onestamente questa regione non lo ha e non può averlo. Ci interessa invece rendere efficienti le specialistiche oggi presenti sul nostro territori. Ci interessa – ha concluso Frattura – non togliere nulla a Campobasso, a Isernia e Termoli». Tornando all’ospedale di Agnone, almeno nelle intenzioni si è registrata la massima disponibilità al raggiungimento dell’accordo di confine da parte dell’assessore alla Sanità della Regione Abruzzo, Silvio Paolucci: «Il Caracciolo per noi è importante, visto che il 15% delle prestazioni le eroga alla popolazione abruzzese. Ritengo che in un’area particolarmente disagiata vadano garantiti alcuni tipi di servizi sanitari di primo intervento. per raggiungere questi strumenti ci si può per l’appunto dotare di accordi di confine che il patto per la salute, deliberato nel 2014, prevede come obbligatori tra le regioni». All’incontro ha partecipato anche l’onorevole Maria Amato, alla quale in molti riconoscono il merito di aver riaperto la partita a Roma insieme al collega Danilo Leva. La parlamentare, nel ricordare che le scelte sulla sanità spettano comunque alle Regioni, ha sottolinaato l’importanza della battaglia comune tra Abruzzo e Molise in difesa della montagna: «Un territorio disastrato. Pensiamo alle piogge recenti e alle strade dissestate. La prima azione che si fa quando si vuole garantire l’emergenza-urgenza è quella di rendere percorribili e mettere in sicurezza le strade. In tal senso questo è un territorio devastato. Io mi sono spesa perchè l’alto Vastese da anni afferisce all’ospedale di Agnone. Quando c’è un’emergenza vera – ha concluso il deputato del Pd – è verso il Caracciolo che vengono i cittadini dell’alto Vastese».
Non si è fatta attendere la replica dell’onorevole Danilo Leva alle dichiarazioni del Governatore. Il parlamentare del PD, in un posto su facebook, ha scritto testualmente: “Ho ascoltato in tv il Presidente Frattura bocciare la proposta relativa all’istituzione dell’azienda Ospedaliera Universitaria. Mi aspettavo una controproposta che, però, puntualmente non è arrivata. come se la soluzione al problema dipenda da chissà quale santo in paradiso che non abbiamo mai avuto.
il Presidente dice ai cittadini di Campobasso di rassegnarsi al fatto che il Cardarelli diventi un DEA di primo livello, ovvero un presidio di serie B, in quanto perderebbe tutta una serie di specialità, mentre ai cittadini di Isernia e di Termoli ha chiesto di rassegnarsi al fatto che i loro Ospedali diventino Ospedali di base, praticamente dei poliambulatori. Non una parola sul riequilibrio pubblico/privato.
Ha,invece, rilanciato sul terreno dell’efficientamento della rete ospedaliera pubblica , vale a dire quell’efficientamento contenuto nei piani da lui elaborati, già bocciati dai diversi Ministeri competenti e che ci stanno portando diritto diritto verso il Commissariamento.
A proposito di commissariamento dico al Presidente che noi siamo pronti a protestare contro il Governo nei modi che riterrà più opportuni.
Siamo pronti a dimetterci se lui si dimetterà, pronti a fare le barricate se lui le farà.
Insomma, dica a noi ed ai molisani come vuole affrontare,almeno per una volta, una questione”