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giovedì, Aprile 25, 2024

Isernia, Clemy Scognamiglio presenta il libro “Fin dove si scorge il mare”

AttualitàIsernia, Clemy Scognamiglio presenta il libro "Fin dove si scorge il mare"

di LUCIA LOZZI
Presentazione, il 27 marzo alle ore 17.30, presso la biblioteca comunale Michele Romano ad Isernia del libro “Fin dove si scorge il mare” di Clemy Scognamiglio. Donna affascinante , molto schiva, riservata tranne quando scrive. Comincia ad avvertire sin da piccola questa sua vena da scrittice ma la vera spinta coraggiosa arriva quando, piu’ grande, si apre ad un mondo nel quale “vuol farsi leggere”. Una fase creativa, una libertà individuale, assoluta, intima e spontanea. Scrive dappertutto e la musica le fa da contorno. Il suo romanzo e’ collocato in una cornice storica che va dal Risorgimento ai primi del Novecento, un racconto del Sud, della nostra Italia, tra brigantaggio e industrie, unità’ di popoli ed emigrazione, paura per il futuro, in cui trovano spazio e vengono descritte emozioni, sogni e speranze, e dove la riflessione e pensiero privilegiano vita e uomini . Scrittrice di romanzi e racconti, li ama descrivere entrambi anche se strutturalmente diversi ma, entrambi, le danno la possibilità e la linfa vitale per la sua spinta creativa con la quale non racconta si se’ ma, in ogni frammento, evidenzia parte delle sue esperienze ed emozioni e in tutti predilige l’essere per centralità. Nel libro si raccontano storie d’amore “impossibili”, ambientate nel meridione d’Italia al tempo dell’unità, tra indicibili sofferenze e speranze. Uno straordinario inno all’umanità e alla vita, un romanzo di poesia (“anche un bozzolo annerito contiene un volo lieve”), che racconta, con delicata attitudine letteraria, le offese, i soprusi sui più deboli, ma anche i “miracoli” a loro destinati, “con gli occhi avvelenati di fuliggine” (le degradate condizioni di vita delle filande di fine ottocento costituiscono lo scenario in cui, in parte, si muove la denuncia dell’azione narrativa). La voce determinata con cui ci racconta, fortemente femminile, è sempre originale, mai doma, appassionata, consapevole e sembra provenire da un altro mondo, come un’eco sottile. “Tutto quanto serve alla notte è un solco d’illusione, un raggio qualsiasi che pur riuscendo a dileguare tutto il nero che c’è, racconta l’aurora e sa come fare a raccontarla, ad aspettarla”. Un romanzo appassionante quello di Clemy, perché la “verità”, una certa “verità” non ha “bisogno di misteri”. Il teatro oscuro dei personaggi non esprime parole in sé ma slanci , debiti d’ossigeno ai precipizi del cuore. Ci si muove in senso contrario all’ordine stabilito: si comincia dalla fine, tragica, e si torna indietro, alla letizia. Un dedalo, dunque, di emozioni ininterrotte, lacrime ,(“gocce di pioggia migliore”), sul volto di una ragazza miracolata, forse dalla letteratura, certamente dall’amore, “un atto di fede”, non si sa se bello o brutto, “come il verso del lupo”. Al 27 marzo allora, per condividere e gioire di meravigliose sensazioni e immergersi, per un attimo, in questo suo mondo.

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