La mozione del Movimento 5Stelle, sostenuta dall’intera opposizione, è stata respinta dalla maggioranza del Comune di Campobasso, nel corso della seduta di ieri del Consiglio. Ma la vicenda legata alla nomina del city manager, Antonio Iacobucci è tutt’altro che chiusa.
Nei prossimi giorni, infatti, i 5Stelle si rivolgeranno alla Corte dei Conti per chiedere se sia legittimo utilizzare il fondo di riserva per il pagamento del compenso destinato al top manager. Alla magistratura contabile andranno anche i consiglieri della coalizione civica, affinché su tutta la vicenda venga fatta piena luce.
A finire sotto accusa il sindaco e la sua maggioranza che, hanno denunciato dall’opposizione, hanno creato una figura doppione ed istituito un’area dirigenziale ad hoc, l’ottava, nonostante non ce ne fosse bisogno.
Antonio Iacobucci, che per circa dieci anni, dal 1999 al 2009 era stato direttore generale del Comune capoluogo, è tornato a palazzo San Giorgio, dopo aver superato una apposita selezione, insieme ad altri candidati.
Per l’incarico ottenuto il Comune di Campobasso sborserà 178mila euro all’anno, di cui 51 mila, hanno denunciato gli esponenti della coalizione civica, ad personam, senza che siano stati fissati obiettivi e risultati.
Insomma una vicenda tutta da chiarire, secondo l’opposizione. Una vicenda che invece, secondo Antonio Battista è chiusa, perché condotta nella trasparenza e nel rispetto della legge.
«La figura di Iacobucci non è un doppione – ha precisato – perché a lui spetterà il compito di controllo e coordinamento dell’attività dirigenziale e amministrativa dell’ente. Una figura che non c’era».
Il top manger, in sostanza dovrà rendere l’organizzazione comunale moderna ed efficiente e soprattutto dovrà tradurre l’azione politica in azione amministrativa.
E sul maxi compenso destinato a Iacobucci, il sindaco ha chiarito: «Non vedo dove sia lo scandalo. Le stesse cifre le spendono altri Comuni. Eppoi non toglieremo soldi ai poveri, ai diseredati, ai disoccupati. Se l’opposizione vuole rivolgersi alla Corte dei Conti lo facesse – ha chiuso Battista – Io sono sereno. Vedremo chi ha ragione».



