Il fatto che l’aula di Palazzo Moffa ancora non discuta la proposta di legge di iniziativa popolare sul dimezzamento delle indennità dei consiglieri regionali, indigna e non poco Giovanni Muccio, presidente del movimento Il Guerriero Sannita.
«E’ doveroso – ha detto – che la proposta approdi al più presto in consiglio per poter essere discussa come primo punto all’ordine del giorno o addirittura prevedere una seduta monotematica. Sono trascorsi circa quattordici mesi da quando è stata depositata la proposta – ha continuato Muccio – sottoscritta da 6mila cittadini elettori. Occorrono, in Italia, per una proposta di legge di iniziativa popolare, 50mila firme. Facendo un rapporto – ha aggiunto – è come se in Molise l’avessero presentata oltre un milione di cittadini, perchè 6000 elettori rappresentano il 2% della popolazione regionale e in termini di consenso, il consigliere più votato, o cinque consiglieri insieme, raggiungono appunto 6000 voti. Non tenere conto di questa volontà significa mancare di rispetto al popolo e alla Costituzione che prevede lo strumento referendario come istituto di democrazia diretta». Il Guerriero Sannita vuole sottoporre la questione direttamente al Presidente della Repubblica.
Muccio è duro poi con Frattura e con la maggioranza di centrosinistra che ha sostenuto e con cui ha partecipato ai tavoli programmatici. «Abbiamo sottoscritto il taglio delle indennità nel programma, firmato da Frattura stesso e anche su questo punto abbiamo chiesto il voto ai cittadini. Dobbiamo rispettare l’impegno» ha detto ancora Giovanni Muccio. «Anche Cristiano Di Pietro sul tema ha condotto una battaglia, ora che fa? Aveva anche detto di voler tagliare gli enti inutili, ma continua ad esistere un Consiglio di Amministrazione per l’Autostrada del Molise che non si farà con a capo un apersone che era con lui nell’Idv» ha concluso il Guerriero Sannita.


