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giovedì, Novembre 13, 2025

La Fondazione Giovanni Paolo II si prepara per il ventennale della posa della prima pietra, giovedì 19 marzo

AttualitàLa Fondazione Giovanni Paolo II si prepara per il ventennale della posa della prima pietra, giovedì 19 marzo

di TONINO DANESE

Il 19 marzo di 20 anni fa, Giovanni Paolo II venne a Campobasso e benedisse la posa della prima pietra della Cattolica. Il Centro di Ricerca e Formazione, ora Fondazione Giovanni Paolo II, polo di eccellenza nel centro sud, celebrerà l’evento con un a santa messa nella cappella della struttura, alle 11 di giovedì prossimo, data della ricorrenza. Nel pomeriggio, alle 15.30 un convegno dal titolo” Il Centro Giovanni Paolo II tra valori, ricerca scientifica e cura. Una grande eredità e un impegno per il futuro”. Il programma delle iniziative è stato illustrato dal nuovo presidente della Fondazione, in carica da Agosto e alla sua prima uscita pubblica con la stampa, Maurizio Guizzardi. In conferenza stampa ha spiegato che la Fondazione è una risorsa impareggiabile, in primo luogo per il Molise e anche per una crescente parte del Mezzogiorno. Una risorsa preziosa e unica per l’intero Ateneo dei cattolici italiani. Inoltre ha voluto ribadire che la Fondazione è un elemento costitutivo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e ente no profit.

Guizzardi ha parlato del Centro come di una struttura che mira alla qualità e continuerà a farlo, anche nelle difficoltà. L’obiettivo è la cura del paziente considerato nella sua dimensione umana. Il convegno di giovedì vorrà essere occasione anche di confronto per capire le prospettive.

“Non chiediamo miracoli alla Regione, ma di confermare il nostro ruolo nella sanità” – ha specificato Guizzardi. “Negli ultimi mesi, nonostante le difficoltà, stiamo tentando di tornare allo spirito iniziale ponendo al centro della nostra attenzione, appunto, il paziente e l’umanizzazione delle cure”. Una mobilità attiva del 45% e 120 posti letto: sono alcuni numeri della Fondazione che punta ad una più ampia collaborazione con il Policlinico Gemelli di Roma: “C on la Regione, in Piano di rientro – ha aggiunto –interloquiamo. Dialoghiamo. Non abbiamo ancora avuto risposte definitive ad alcuni punti di fondo, ma ci auguriamo che nel progetto di programmazione della sanità ci sia per noi un posto significativo di integrazione, ma anche di sviluppo, che ci dia prospettive di crescita. Ho fiducia – ha concluso – che le cose possano migliorare rispetto al passato recente”.

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