Non solo una giornata dedicata, quella del 9 marzo, ma un riconoscimento a livello Regionale dell’Endometriosi, malattia che colpisce il 10% delle donne in età fertile. Prende il via la consapevolezza sull’endometriosi, sempre più diffusa, ma allo stesso tempo, troppo lontana dal nostro patrimonio di conoscenza. Anche se la patologia colpisce più di tre milioni di donne in Italia, oggi, non tutti la conoscono, tranne chi soffre. Fare i conti, quotidianamente, con l’endometriosi vuol dire imparare a convivere con il dolore e diventare, necessariamente e senza volerlo, un “esperta” di alimentazione senza estrogeni, senza glutine e senza conservanti . Svolgere , di continuo, una serie di accertamenti, ecografie per verificare lo stato della patolgia. Le conseguenze dell’endometriosi variano in modo significativo da una donna a un’altra, anche le esigenze in termini di sostegno psicologico delle pazienti sono piuttosto diverse. Alcune sentono il bisogno di parlare del dolore fisico che avvertono, altre vanno semplicemente alla ricerca di qualcuno che le ascolti, con cui condividere le loro difficoltà di concepimento, la loro angoscia rispetto ai rischi di isterectomia, (ablazione dell’utero), o i problemi legati all’aumento del peso conseguente alle cure ormonali a cui si sono sottoposte. La terapia psicologica delle pazienti va quindi adeguata in funzione delle caratteristiche . La Giunta regionale è stata chiamata a intervenire sul fronte dell’Endometriosi. Il Consiglio regionale, su impulso del Consigliere Vincenzo Cotugno, a cui va un sentito ringraziamento, concordemente a quanto già fissato in altri territori italiani, ha inteso predisporre l’intervento normativo. La Regione Molise ha approvato una proposta di legge che obbliga l’esecutivo regionale a emanare delle linee guida. “E’ un risultato importante, afferma il Consigliere Cotugno , che apre uno scenario nuovo per le donne che sono colpite da questa patologia e che pone il Molise all’avanguardia nell’azione di prevenzione medica e nel promuoverne la conoscenza” . Nel provvedimento sono presenti anche altre norme e, in seguito, la Giunta dovrà individuare interventi adeguati, i centri regionali di riferimento, presentare un disegno di legge sulle terapie farmaceutiche dedicate, rivedere le modalità di prescrizione e ridisegnare il sistema di esenzioni totali o parziali. Si riconosce l‘associazionismo e le attività di volontariato . La proposta di legge ha visto il consigliere Nunzia Lattanzio relazionare e dimostrare tanta sensibilità nei confronti di questa patologia che è alla base dell’infertilità femminile nel trenta per cento dei casi. Una malattia che costringe le pazienti a una lunga serie di complicazioni. L’endometriosi è una malattia progressiva, in cui il tessuto endometriale, che solitamente ricopre le pareti interne dell’utero, si espande in sedi anomale come ovaie, vescica, intestino, causando infezioni croniche degli organismi interessati, cisti, cicatrici e aderenze. Le donne che si ammalano subiscono uno sconvolgimento delle loro attività quotidiane, dei rapporti interpersonali e di coppia. L’endometriosi colpisce anche le minorenni e può persistere in ogni arco delle fasce evolutive. La raccolta dati evidenzia che il 30-40 % di donne con endometriosi è sterile. La malattia è riconosciuta come una delle prime tre cause di sterilità. Il nesso tra endometriosi e sterilità è un’area attiva di ricerca per comprendere e individuare le cause determinanti dell’insorgenza del problema. Grande attività si porrà in campo per individuare i presupposti giuridici utili a creare una rete di assistenza delle donne affette da endometriosi e diffonderne la conoscenza tra gli operatori del mondo sanitario e la popolazione, per adottare provvedimenti finalizzati all’esenzione della partecipazione al costo delle prestazioni e, infine, per sostenere la ricerca scientifica e le associazioni di volontariato impegnate nell’assistenza solidaristica alle interessate ed alle loro famiglie. La proposta di legge numero 79, licenziata con espressione di voto unanime dalla IV Commissione, ha tra le finalità quella di sensibilizzare le Istituzioni locali sulla materia, con la previsione di formale istituzione del Registro e dell’Osservatorio regionale dell’endometriosi. Promozione della salute della donna, predisporre piani sanitari in base alle ultime scoperte tecnologiche e scientifiche, ma anche e soprattutto, analizzare i modi di vivere, le relazioni e le persone: un grande tema, per le Istituzioni e per la società. È necessario, per questo, avviare un percorso di partecipazione consapevole. Una tematica così importante non poteva lasciare e lasciarci indifferenti e non poteva lasciare indifferente anche la nostra Regione.
Lucia Lozzi


