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sabato, Ottobre 25, 2025

L’Asrem non paga e le aziende bloccano le forniture

AttualitàL'Asrem non paga e le aziende bloccano le forniture

Decreto Balduzzi e deficit, commissariamento e tavolo tecnico, coefficienti e parametri. Un ginepraio nel quale si muove da mesi la politica regionale per dipanare la matassa della sanità, nella quale però a rimanere stritolati sono per lo più i cittadini, in questo caso i pazienti.
Non parliamo dei tempi di attesa, cronicamente esagerati; non ci occupiamo del peso della sanità privata rispetto a quella pubblica; né del numero dei posti letto o degli ospedali disagiati. Ma di aghi e siringhe, cannule e cateteri, garze e bende; insomma dell’abc della dotazione di un ospedale, del minimo che un paziente possa trovare e un medico disporre.
Stavolta non è il macchinario che costa milioni ed è parcheggiato in una stanza senza essere usato, ma il blocco delle forniture di quelli che la burocrazia chiama presidi sanitari. Tutto perché alcune aziende hanno deciso di non consegnare più questo tipo di materiale all’Azienda sanitaria regionale che non paga i fornitori da oltre un anno. Cifre a sette zeri, decine di milioni, per i quali alcune di queste ditte hanno ora inoltrato decreti ingiuntivi per essere pagate.
Qual è stata la risposta della Regione? Non quella di pagare chi ha offerto un servizio. Come è sempre avvenuto in passato. Né di rivedere magari l’albo dei fornitori. Ma quella di fare spallucce davanti a un servizio erogato per poi opporsi ai decreti, disconoscere il credito vantato e incaricare fior di avvocati di fuori regione, pagando parcelle profumate, per discutere le eventuali controversie.
Ma chi paga di sicuro questa ennesima pantomima sono i molisani che hanno la sventura di ammalarsi, di dover ricorrere a un intervento chirurgico, di essere ricoverati. Gente comune, persone, uomini e donne che hanno il diritto di essere curati. Il denaro, quello sprecato a camionate dalla politica, serve a quello. E nel caso del diritto alla salute, voltarsi dall’altra parte, cedere alla logica dei numeri, non è buona politica ma politica criminale.

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