Nutrire il pianeta, energia per la vita. E’ lo slogan adottato dall’Esposizione universale in programma a Milano. Un evento di richiamo mondiale, le cui porte si apriranno il primo maggio per chiudersi il 31 ottobre.
Il Molise parteciperà all’iniziativa e avrà un settimana in cui avrà il privilegio di diventare la regione vetrina all’interno del Padiglione Italia, dal 17 al 23 luglio. In quei giorni il Molise avrà uno spazio espositivo di 200metri quadri, cinque volte più grande, cioè, di quello posizionato lungo il Cardo nord che rimarrà aperto per tutti i sei mesi dell’Expo. La scelta del prodotto simbolo con cui raccontare il Molise è ricaduta sul tartufo. Il ventaglio delle ipotesi non era larghissimo, tuttavia il bianco della provincia di Isernia resta una delle eccellenze della nostra, sebbene il tartufo molisano non possegga un marchio di riconoscimento.
Quella di Milano, continuano a ripetere da palazzo Vitale gli organizzatori dell’evento, è una vetrina fondamentale per far conoscere il meglio della molisanità. I 25milioni di visitatori stimati sono un patrimonio di valore inestimabile per il turismo, ma anche per potenziali investimenti nella regione.
Il tempo ancora a disposizione sembra davvero poco. Tutto ciò che ci rappresenta, dicono ancora il governatore Frattura e il suo staff, dovrà raccontare i valori del territorio e invogliare i visitatori a scoprire il Molise. Questo verbo, scoprire, si riaffaccia ogni qualvolta superiamo il confine regionale. “Expo non è una fiera”, si è affannato a sottolineare Frattura. Che ha poi annunciato che sul sito Verybello.it, quello che raccoglie il meglio dell’Italia che sarà in vetrina a Milano, ci sono già inseriti gli eventi che si svolgono in Molise durante l’esposizione di Milano. Ecco, scoprire. Anche sul sito. Scoprire il Molise torna a essere una caccia al tesoro. In pochi lo sanno, ancora meno quelli che lo scopriranno. Sei mesi passano in fretta, anche quelli dell’Expo. Poi sarà troppo tardi.


