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giovedì, Marzo 28, 2024

Processo Open Gates. A sorpresa l’ing. Del Torto depone in udienza e spiazza la Procura

AperturaProcesso Open Gates. A sorpresa l’ing. Del Torto depone in udienza e spiazza la Procura

di PASQUALE DI BELLO

Processo Open Gates, deposizione a sorpresa del principale protagonista: l’ing. Antonio Del Torto. L’intervento in aula a Campobasso dove Del Torto è accusato di falso insieme ad altre tre persone. Coinvolto nel processo incardinato nel capoluogo anche l’ex governatore Michele Iorio, accusato di abuso d’ufficio.

Nessuno se lo aspettava, invece è arrivato passando da un ingresso secondario e si è seduto diligentemente accanto al proprio avvocato, Domenico Bruno. Ha fatto così ingresso nell’aula processuale l’ing. Antonio Del Torto, principale imputato del processo Open Gates, quello legato all’inchiesta che nel 2008 fece tremare il basso Molise. La vicenda, molto complessa, è legata sostanzialmente allo sversamento illegale di fanghi nei territori tra San Martino in Pensilis e Guglionesi, fatti per i quali procede la Procura di Larino, e per i reati di falso e abuso d’ufficio, pendenti invece presso il Tribunale di Campobasso. Un’altra parte del processo è invece incardinato presso il Tribunale di Vasto per fatti legati al depuratore del Coniv di Montenero di Bisaccia.

Ma è nel capoluogo molisano che è avvenuta la prima uscita di Del Torto, è qui che l’ingegnere vicino a Comunione e Liberazione e alla Compagnia delle opere ha deciso di far sentire la propria voce da quel lontano 2008 che lo vide oggetto anche di una misura cautelare in carcere. Del Torto – ma non poteva essere diversamente – ha negato ogni addebito ricostruendo passo passo la propria versione dei fatti. A partire dall’accusa di falso, mossa dalla Procura a fronte dell’ipotesi di immissione a mare delle acque reflue del depuratore Cosib. Un fatto che oggettivamente non corrisponde al vero, ha detto Del Torto, poiché “nessuna autorizzazione fu chiesta dal Cosib per lo scarico a mare delle acque provenienti dal depuratore”. “L’unica autorizzazione richiestaha proseguitoè quella relativa allo spostamento di un tubo e alla su immissione in un canale interno e non diretto al mare”.

Anche sulla vicenda del commissariamento del Cosib, Del Torto è stato secco. A fronte della legge regionale sul riordino dei consorzi: “Ci siamo trovati in una situazione di stallo, con la necessità da un lato di rinnovare gli organi che guidano l’ente,  e dall’altra la impossibilità a farlo poiché solo una parte dei comuni afferenti al Consorzio a loro volta non avevano proceduto a rinnovare le proprie rappresentanze”. “Davanti ad un blocco che rischiava di compromettere le attività e il ruolo dell’ente – ha continuato – il presidente Iorio ha chiesto una mia relazione al seguito della quale ha proceduto al commissariamento”.

La presenza e la deposizione di Del Torto in aula hanno visibilmente spiazzato la pubblica accusa, oggetto di un siparietto processuale che lascia davvero interdetti. Il presidente del collegio, Abbate, ha infatti messo in discussione la legittimazione ad intervenire nel processo del Pubblico ministero Luca Venturi, proveniente dalla Procura di Larino, quella che a suo tempo avviò l’inchiesta. Lo smembramento in più tronconi, tuttavia, ha determinato per questioni di competenza della Direzione distrettuale antimafia, a spostare a Campobasso parte delle questioni. L’intervento di Venturi nel processo incardinato nel capoluogo, nasce da questo aspetto, fatto tuttavia da chiarire nella prossima udienza fissata per il prossimo 6 maggio. Accanto a Venturi, visibilmente irritato, sedeva in udienza anche l’altro Pm, Nicola D’Angelo, in rappresentanza della Procura antimafia.

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