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sabato, Aprile 20, 2024

Sanità svuotata: al San Timoteo chiuderanno 4 reparti

AttualitàSanità svuotata: al San Timoteo chiuderanno 4 reparti

di MANUELA IORIO

In sei mesi in Molise la sanità subirà uno stravolgimento e sarà l’ospedale di Termoli a pagare il conto più salato, dove quattro reparti chiuderanno. Sta per essere infatti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto Balduzzi, dal nome del ministro del Governo Monti, approvato in Conferenza Stato Regioni nell’agosto dello scorso anno e che prevede per il Molise con la sua popolazione di circa 320mila abitanti un solo presidio di primo livello, Campobasso. Mentre gli altri, Termoli e Isernia, resteranno di base. Che significa? Che stando ai nuovi parametri il San Timoteo nel giro di pochi mesi non avrà più i reparti di Ginecologia-Ostetricia, Pediatria, Otorino e Urologia. Una mannaia, che taglia l’unico punto nascite in tutto il Basso Molise. Per partorire, dunque, si dovrà arrivare fino a Campobasso. La denuncia è del Comitato San Timoteo che da tempo sta conducendo una battaglia, ma senza interlocutori. Il presidente Nicola Felice parla di “situazione allarmante” soprattutto per il Basso Molise dove esistono solo strutture pubbliche a differenza ad esempio di Campobasso dove ci sono diversi centri privati accreditati, come anche a Isernia. Un territorio, insomma, che oltre ai tagli già subiti andrà incontro a nuove penalizzazioni. E per evitare questa nuova mattanza la possibile soluzione che propone il comitato è quella di stipulare accordi di programmazione integrata con le regioni confinanti in modo da garantire standard per le singole specialistiche e il rispetto delle soglie di bacino di utenza. Una proposta – fa notare Felice – che sarebbe valida anche per le altre zone disagiate del Molise, come ad esempio Agnone. Ma bisogna fare presto, “non è più tempo di chiacchiere, pacche sulle spalle e ritenere che scelte e responsabilità siano solo del presidente commissario Frattura” dichiara Nicola Felice. “E’ tempo che la politica con la P maiuscola, con la partecipazione e il contributo di tutti – aggiunge – assuma scelte coraggiose, di rigore, ma anche di investimenti in tecnologie e personale, capaci di coniugare qualità del servizio, bisogni dei territori, nonché riequilibrio e messa in rete tra servizio pubblico e privato”.

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