Trent’anni, originario di Isernia, Andrea Gentile da qualche anno vive a Milano, dove è riuscito ad affermarsi grazie alla sua grande passione: scrivere. Ha sfornato romanzi di successo, ha scritto articoli sui supplementi di giornali quali Il Manifesto e Il Sole 24 Ore, ha collaborato con il giornalista e scrittore Enrico Deaglio. A lui sono stati anche affidati ruoli di responsabilità in seno a importanti case editrici. In questi giorni è tornato alle sue radici per presentare il suo nuovo romanzo “Volevo tutto”, edito da Rizzoli, durante un incontro alla biblioteca Romano. Racconta la storia di un giornalista di origini molisane che si ritrova a lavorare al Corriere della Sera. Tra una serie di vicissitudini e riflessioni su quel periodo storico, “incontra anche il regista Federico Fellini, con il quale avvierà uan misteriosa collaborazione: assisterà alla realizzazione di un film che in sostanza smentisce il significato che è stato dato da molti a La dolce vita”, ha detto Gentile. Il Molise resta dunque un punto fermo nei suoi scritti: “Si trova sempre qualche appiglio familiare quando si scrive – ha detto ancora -; in particolare io inserisco sempre la località Masserie di Cristo, un nome che mi affascina. E’ la mia Macondo. Cerco sempre di inserirla dei miei lavori”. Con il suo esempio Andrea Gentile dimostra che quando ci si crede davvero, anche i sogni all’apparenza impossibili possono essere realizzati. Ma a patto di lavorare sodo: “Consigli? Non me la sento di darne, ognuno ha il suo percorso. Certamente in questo campo occorre studiare e leggere tanto. E avere questa consapevolezza: bisogna strappare tantissime pagine prima di ottenerne una buona”.


