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sabato, Aprile 27, 2024

Polemica e poltrone a Venafro, Antonio Sorbo: quell’unione non è per niente pia

AttualitàPolemica e poltrone a Venafro, Antonio Sorbo: quell'unione non è per niente pia

Fuoco incrociato tra l’amministrazione comunale di Venafro e la Pia Unione. Comincia tutto dalla variazione dello statuto dell’ente benefico, con cui gli attuali amministratori modificano il criterio di composizione del consiglio d’amministrazione. In sostanza, fanno fuori i rappresentanti della Caritas e decidono che, ad ogni rinnovo degli organi statutari, gli amministratori uscenti possono rinominare due tra loro.
Per il comune e per il sindaco Sorbo si tratta di una grave violazione del buongusto e delle stesse norme. Per questo Sorbo ricorre a Frattura che sospende il nuovo statuto. Forse per reazione Maria Di Lauro, presidente della Pia Unione, critica pesantemente le inadempienze e i ritardi dell’amministrazione Sorbo.
Il sindaco, punto sul vivo, replica immediatamente così: “Comprendo la reazione della presidente della Pia Unione, Maria Di Lauro – scrive Sorbo – Non fa piacere a nessuno essere sorpreso con le mani nella marmellata… Nella sua “filippica” mi rivolge tante domande anche se io mi sarei aspettato invece qualche risposta. Ad esempio che c’entra la modifica statutaria che consente al consiglio di amministrazione di autonominare due suoi componenti con le finalità della Fondazione? Non sarebbe stato più democratico e trasparente fare in modo che tutti e cinque i componenti del Cda della Fondazione fossero nominati dagli enti e dai soggetti che sono previsti nelle tavole di fondazione o che operano sul territorio? E perché fare fuori la Caritas – e di conseguenza una struttura legata alla Diocesi -, l’unica vera organizzazione che sul territorio aiuta gli indigenti e i poveri sostituendosi anche alla Pia Unione, totalmente assente? Mi sarei aspettato, ad esempio, che anziché fare tante domande inutili la presidente Di Lauro spiegasse a me e a tutti i venafrani che c’entra con le finalità con cui è nata la Pia Unione la modifica statutaria che consente al consiglio di amministrazione attualmente in carica di prorogarsi automaticamente per altri sei anni (e così via, all’infinito) impedendo al Comune, alla Regione e alla Curia – che per fortuna non possono essere fatti fuori in quanto presenti nelle tavole di fondazione – di poter partecipare democraticamente alla vita della stessa Fondazione con persone che rappresentino gli enti così come sono configurati oggi con un nuovo consiglio comunale, una nuova amministrazione regionale e un nuovo vescovo. La presidente Di Lauro, se fosse coerente ed avesse un minimo di serietà istituzionale e di rispetto per chi l’ha nominata alla Pia Unione, un minuto dopo aver fatto approvare le modifiche statutarie, si sarebbe dovuta dimettere. Perché, voglio ricordarlo, le modifiche statutarie prevedono che le associazioni di volontariato non potranno più nominare un loro rappresentante, sono state completamente escluse. Bene, voglio ricordare che la presidente Di Lauro si trova nel Consiglio di amministrazione della Pia Unione e ne è diventata presidente perché nominata dalle associazioni di volontariato. Io so cos’è diventata oggi la Pia Unione (è sotto gli occhi di tutti), so cosa ha rappresentato per oltre un secolo per la comunità di Venafro e vedo, insieme a tutti i venafrani, come l’hanno ridotta quelli che con la presidente Di Lauro l’hanno gestita in questi anni. Il mio giudizio totalmente negativo si aggiunge a quello di personalità importanti e “informate sui fatti” che in questi giorni si sono pronunciate in maniera durissima come il direttore della Caritas Diocesana, don Salvatore Rinaldi, il rappresentante della Curia, prof. Mario Giannini, dimessosi proprio perché non condivideva la “deriva personalistica” a cui è stata condannata la Fondazione, il prof. Nicandro Silvestri, esperto amministratore e profondo conoscitore della storia e delle funzioni della Pia Unione. Ho letto dichiarazioni che parlano di un ente inutile, di strani affari, di finalità e storia della Pia Unione “stravolte”, di terre vendute “agli amici degli amici”, di una gestione personalistica e per nulla trasparente e soprattutto totalmente inutile per la collettività venafrana. La Pia Unione mi sembra essere diventata un club privato nel quale qualcuno è preoccupato solo di continuare ad intascare l’indennità di funzione, qualcun altro spera di vedere parenti ed amici gratificati, qualcun altro si preoccupa di farne una vetrina personale. Io come tanti altri mi chiedo, e chiedo di sapere, dove sta il patrimonio milionario della Pia Unione frutto del lascito di tante persone che hanno donato proprietà e ricchezze perché volevano che quelle risorse fossero utilizzate per aiutare i più poveri, le persone in difficoltà. Mi sembra di poter affermare che l’attuale gestione della Pia Unione sia venuta meno agli scopi nobili che avrebbero dovuto caratterizzarne l’attività. E non era mai capitato che la Pia Unione, come mi sembra stia accadendo oggi – e mi riferisco proprio alla presidente Di Lauro – venisse usata come trampolino di lancio per entrare in politica. Questa è una vergogna. La presidente Di Lauro poi si avventura in una dura critica alla mia amministrazione e, non avendo argomenti, usa questioni nelle quali questa amministrazione non ha alcuna responsabilità o competenza. Lo sa la presidente Di Lauro che il Comune non c’entra nulla con la desertificazione del Nucleo Industriale e comunque siamo stati il primo Comune a deliberare la richiesta di riconoscimento dell’area di Crisi, la cui procedura è in atto al Parlamento? Lo sa la presidente Di Lauro che la sede del giudice di pace si è persa per le scelte fatte prima che si insediasse l’attuale amministrazione? Lo sa la presidente DI Lauro che la chiusura del CSD delle Poste rientra in un piano nazionale di riorganizzazione delle Poste italiane contro il quale comunque l’Amministrazione comunale si sta battendo mettendo in campo iniziative e proposte? Lo sa la presidente DI Lauro che questa amministrazione ha deliberato di fare ricorso al Tar contro l’imposizione dell’Imu sui terreni agricoli? Lo sa la presidente Di Lauro che questa amministrazione ha ottenuto proprio di recente 200 mila euro di finanziamento per sistemare le strade cittadine, uno stanziamento che non ha precedenti, per questo tipo di lavori, almeno negli ultimi venti anni della storia amministrativa di Venafro? Lo sa la presidente Di Lauro che la derattizzazione e la disinfestazione fino al 31 dicembre 2014 sono state a carico dell’Asrem? Lo sa la presidente Di Lauro che la settimana dell’Expo (la cui organizzazione al Comune è costata meno di quanto intascano in un mese i componenti del Cda della Fondazione con le loro indennità) ha avuto un’eco nazionale ed ha coinvolto centinaia di persone, il Miur, il Mibac, i Comuni, le associazioni, le scuole, gli imprenditori, decine di associazioni ed ha consentito al Comune di Venafro di essere presente a Milano con un proprio stand a fine novembre all’assemblea nazionale Anci? Lo sa la presidente Di Lauro che Venafro anche questa volta ha conservato (e continuerà a conservare) le sue tre dirigenze scolastiche e che all’istituto superiore “Giordano” si attiveranno nuovi corsi ampliando l’offerta formativa e potenziandone la capacità di attrarre utenza anche dai territori limitrofi? No, non lo sa, è stata troppo impegnata a modificare lo statuto della Pia Unione con l’obiettivo di farsi rinominare a vita, alla faccia della trasparenza e della democrazia. Se c’è qualcuno che non ha titolo a dare lezione su come si amministra un ente questa è proprio la presidente Di Lauro. Non è stata capace di portare a compimento un progetto ambizioso e utile alla collettività come quello avviato da chi l’aveva preceduta per la realizzazione della casa di riposo per anziani. Ha fatto morire la proposta di costruire centri sociali a Venafro avanzata dai suoi predecessori. La Pia Unione è proprietaria di due chiese a Venafro, una delle quali, quella di San Sebastiano, è abbandonata a se stessa nel degrado e nell’incuria e soltanto l’opera di don Salvatore e dei suoi collaboratori consente ancora di dare a questo importante luogo di culto un minimo di dignità e di fruibilità. La presidente DI Lauro, anziché fare tante domande, dia qualche risposta. Ci dica dove sono i soldi della Pia Unione, come vengono utilizzati. Pubblichi l’elenco degli incarichi affidati dalla Pia Unione negli ultimi anni, i nomi e i cognomi di coloro ai quali, talvolta a prezzi stracciati, sono stati venduti i terreni della Pia Unione, chi sono gli affittuari dei terreni e degli immobili della Pia Unione e quanto pagano, magari specificando se hanno o meno legami di parentela con gli amministratori della Fondazione. E se poi vuole fare, legittimamente, politica anziché trasformare la Pia Unione in un “club privato” o in un comitato elettorale, si candidi alle elezio
ni e si sottoponga al giudizio degli elettori, come abbiamo fatto noi. Sapendo che non avrebbe possibilità di fare modifiche statutarie per rimanere attaccata alla sua poltrona autonominandosi. E si ricordi che io non mi faccio strumentalizzare da nessuno. Io faccio il sindaco usando la mia testa senza prendere ordini da nessuno. Non so se lei può dire la stessa cosa….”.

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