Alla vigilia dell’incontro si era deciso di accoglierlo in silenzio, sorreggendo quel lenzuolo bianco che in passato ha caratterizzato altre manifestazioni in difesa del Caracciolo. Invece non è stato possibile contenere la contestazione. Quando il presidente della Regione Frattura è arrivato all’ospedale di Agnone sono partiti i fischi e qualche insulto. Oggi più che mai i cittadini altomolisani temono che il presidio sia ormai arrivato al capolinea. Il presidente, visibilmente amareggiato, ha risposto così ai contestatori: «Comprendo la rabbia, ma io ho la coscienza a posto. Stiamo facendo tutto il possibile per salvare l’ospedale. Per quanto riguarda i lavori alla sala operatoria non ci sono problemi – ha detto ancora – sono già cominciati e dovrebbero concludersi in tempi ragionevoli. Il nostro obiettivo è fare in modo che questo ospedale dia sicurezza ai cittadini. Ma dobbiamo fare i conti con i tagli che hanno riguardato tutte le regioni e con i debiti accumulati e che ora devono essere restituiti. Se poi si preferisce un commissario, si faccia pure. per me sarebbe una deresponsabilizzazione di non poco conto”. All’incontro con il personale del Caracciolo e gli amministratori locali ha partecipato anche il direttore regionale della Asrem Mauro Pirazzoli. Ma le risposte sull’effettivo riconoscimento di ospedale di area disagiata sono state evasive: «E’ il nostro obiettivo, ma poi decide il tavolo tecnico. Noi stiamo facendo tutto il possibile per far sì che questa struttura possa dare i servizi essenziali in un’area dove le difficoltà sono oggettive».


