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martedì, Ottobre 14, 2025

Gam, fumata nera. Frattura guadagna tempo ma l’azienda resta chiusa. Lavoratori sul piede di guerra

Idee e opinioniGam, fumata nera. Frattura guadagna tempo ma l'azienda resta chiusa. Lavoratori sul piede di guerra

di GIOVANNI MINICOZZI

Dieci giorni di tempo concessi alle aziende che vorranno manifestare con atto scritto il loro interesse a gestire la fase transitoria per tentare di rianimare la Gam in attesa del bando pubblico, di là da venire legato al Psr. E’ questa la decisione comunicata dal presidente Paolo Frattura ai sindacati e alle Rsu nel corso del vertice tenutosi a palazzo Vitale.

Alla scadenza dovrebbe essere scelta la migliore tra le proposte pervenute per far ripartire la Gam  ma non è dato sapere né come, né quando, né dove. In sostanza, dal tanto atteso vertice con i sindacati, non è scaturito nulla di nuovo e nulla di buono ma solo una ulteriore perdita di tempo che di certo non gioca a favore del rilancio della filiera avicola molisana. In teoria la scelta dovrebbe avvenire tra le proposte già arrivate, se confermate, ma in pratica non esiste alcun  progetto concreto poiché quello di Aria Food è stato ritirato, quello di Aia punta alla gestione del solo incubatore per cinque anni mentre  il Gruppo Lucisano chiede, a parole, la gestione esclusiva  di tutti i marchi ex Arena ma quello del pollo è già passato nelle mani di Diego Volpe Pasini.

Più che giustificata, dunque, la rabbia dei lavoratori, manifestata con sdegno direttamente al presidente Frattura nel corso del vertice.

Imbarazzante, invece, il silenzio dei rappresentanti della Cgil che, nel corso dell’incontro, non hanno aperto bocca,  anche se la segreteria della Flai, in una stringata nota, ha fatto sapere che valuterà tutte le proposte idonee a tutelare occupazione, reddito e diritti dei lavoratori, fermo restando che la responsabilità finale della scelta è in capo alla Giunta regionale.

Intanto il presidente Frattura ha fissato un nuovo vertice per il prossimo 23 febbraio.

Poi si dovrà scegliere la migliore proposta, se ci sarà, si dovrà elaborare il progetto e ci vorranno alcuni mesi per realizzarlo.

Dunque il rischio di perdere altro tempo e di restare con un pugno di mosche in mano è altissimo tanto che i lavoratori fanno pressing sui sindacati per organizzare la mobilitazione generale e non escludono forme di protesta spontanee. Le organizzazioni sindacali, dal canto loro, sembrano spaccate e forse decideranno un’assemblea in fabbrica per fare il punto della situazione che al momento sembra del tutto paralizzata.

 

 

 

 

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