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martedì, Settembre 16, 2025

Agnone. All’ospedale San Francesco Caracciolo torna l’incubo chiusura

AperturaAgnone. All'ospedale San Francesco Caracciolo torna l'incubo chiusura

La chiusura delle sale operatorie per consentire dei lavori urgenti sta creando molte preoccupazioni ad Agnone. Secondo molti cittadini sa di preavviso di smantellamento del Caracciolo, perché «l’impianto di climatizzazione è stato smontato da giorni – ha detto don Francesco Martino, responsabile della pastorale della salute della diocesi di Trivento – ma ancora si sta parlando di preventivi». Nonostante la disposizione del blocco dei ricoveri e restrizioni varie, il personale si sta impegnando al massimo per garantire le prestazioni, ma i problemi restano e riguardano anche altri servizi. «Capisco la necessità della Asrem di risparmiare – ha detto ancora don Francesco Martino – ma sarebbe più opportuno tagliare le spese inutili. Senza i servizi sanitari fondamentali, soprattutto nel periodo invernale si mette a rischio la salute dei cittadini altomolisani». Dal canto proprio il vice sindaco di agnone, Maurizio Cacciavillani, scrive su Facebook: «Non credo che ci sia un disegno premeditato della Regione», ma al tempo stesso dice che è il caso di «alzare la guardia per far sì che i lavori siano effettuati il prima possibile per evitare ulteriori disagi e soprattutto perdita dell’utenza». La pensa diversamente l’ex assessore Nunzia Zarlenga, che sempre su Facebook ha detto chiaro e tondo: «Un mese di manfrina e dei lavori urgenti neanche l’ombra. Ho tanto la sensazione che siamo di fronte ad una chiusura “elegante” dell’ospedale. Elegante per loro, ma per me subdola, viscida e criminale». Per questo dice al sindaco di Carosella di non perdere più tempo a scrivere a frattura, «ma di radunare tutti i sindaci dell’Altomolise e di andare di corsa a Campobasso e sbattere le fasce sul tavolo della Regione insieme ai pugni, se davvero si vogliono fare gli interessi del popolo». La zarlenga invita anche i comitati e cittadini alla mobilitazione immediata: «Non c’è più spazio per la gentilezza e l’educazione, non c’è spazio per carte e tribunali. Magari la perderemo questa guerra – ha concluso – ma sarà mille volte meglio che non averla combattuta».

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