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giovedì, Settembre 25, 2025

Accoltella l’ex convivente e poi tenta la fuga, 43enne di Castropignano accusato di tentato omicidio. In gravi condizioni la giovane romena

AperturaAccoltella l'ex convivente e poi tenta la fuga, 43enne di Castropignano accusato di tentato omicidio. In gravi condizioni la giovane romena

Una convivenza durata 3 anni, poi, circa due mesi fa, la rottura. Una separazione mai accettata e, presumibilmente, alla base del folle gesto compiuto ieri mattina da un 43enne di Castropignano. L’uomo, intorno alle 11 e 20, si è introdotto nell’abitazione dell’ex convivente, una romena di 32 anni residente in un appartamento di edilizia popolare a Busso, forzando la finestra del balcone raggiunto attraverso una scala. Poi la lite, violenta, scaturita in un vero e proprio tentativo di omicidio. L’uomo si è scagliato contro l’ex compagna, sferrandole quattro coltellate. La lama, lunga 18 cm, le ha perforato gravemente l’addome. I vicini, spaventati delle urla della vittima, hanno immediatamente allertato le forze dell’ordine. I primi ad intervenire sono stati i carabinieri della Stazione di Baranello, come illustrato, questa mattina, in conferenza stampa nella caserma di via Mazzini a Campobasso. I militari hanno sfondato la porta dell’abitazione, trovando la donna stesa sul divano in una pozza di sangue. Gli stessi militari hanno soccorso la donna, tamponando la ferita in attesa dell’ambulanza. La vittima, nonostante le gravi condizioni in cui versava, è riuscita a fornire le prime indicazioni sull’aggressore, che nel frattempo si era dato alla fuga. Le ricerche dell’uomo sono partite subito, grazie all’azione sinergica dei militari di Baranello, Bojano e Castropignano. Il 43 enne, dopo un breve inseguimento, è stato bloccato lungo la Bifernina, all’altezza dell’agriturismo La Piana dei Mulini. Indosso aveva ancora gli abiti sporchi di sangue, due macchie vistose sui pantaloni e sul giubbotto. All’interno dell’auto 700 euro in contanti, ritirati da poco in un ufficio postale, ed un borsone contenente indumenti puliti. Elementi che, secondo gli inquirenti, proverebbero la volontà dell’uomo di lasciare la regione. Inoltre l’arma utilizzata e ritrovata sul luogo del delitto, un coltello da cucina, non proveniva dalla casa della donna ma è stata portata dall’aggressore. Dunque non si tratterebbe di un raptus di follia, ma di un’azione premeditata.  L’uomo, già arrestato nel 2005 per reati di droga, si trova ora nel carcere di Campobasso in attesa dell’interrogatorio. Dovrà rispondere di tentato omicidio, lesioni personali, porto abusivo d’armi, resistenza a Pubblico Ufficiale e violazione di domicilio. Il suo legale è Angelo Piunno, mentre l’inchiesta è stata affidata al pm Nicoloa D’Angelo. La donna è tuttora ricoverata nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Carderelli. Nella notte ha subito un delicato intervento all’addome, la prognosi è riservata, ma secondo i medici, non sarebbe in pericolo di vita. Ad attenderla la figlia dodicenne, che per fortuna, al momento dell’aggressione era a scuola. La bambina è stata temporaneamente affidata ad una famiglia di Busso, in attesa dei parenti in viaggio dalla Romania.

M.D.U.

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