Sulla vicenda delle centrali a biomasse nell’area del Matese, cittadini ed associazioni continuano a puntare il dito contro la Regione Molise. Nonostante gli uffici competenti dell’ente abbiano disposto la revoca delle autorizzazioni alla costruzione di due centrali a Campochiaro, è ancora tempo di richieste. Anche perchè la questione non è chiusa. Tutt’altro. Se ne è parlato in un incontro pubblico a Bojano, organizzato dall’associazione “Molise arcobaleno” e a cui hanno partecipato – come relatori – il giornalista De Chiara, il presidente del comitato regionale anticorruzione Musacchio e l’oncologo Giordano. Biomasse,ovviamente, ambiente e rischi per la salute dei cittadini gli argomenti trattati e da cui sono state tratte le conclusioni. E qui le accuse sono rivolte alla Regione Molise che, nonostante le promesse ribadite dal Presidente Frattura, non ha ancora istituito il registro tumori e redatto il piano della qualità dell’aria. E’ vero che la revoca delle autorizzazioni di Campochiaro è arrivata – è stato detto a Bojano – ma il 15 gennaio prossimo si discute al Tar il ricorso della Civitas (la ormai famosa società intestataria dei provvedimenti revocati) appunto contro la revoca disposta. Ed ancora. Gli uffici regionali competenti – dopo la revoca delle autorizzazioni – hanno avviato il procedimento amministrativo per arrivare all’annullamento delle stesse. Per vizi di legittimità originari dei provvedimenti. Ma il procedimento non si è concluso ed è per questo che comitati e l’associazione “Molise arcobaleno” tornano a chiedere alla Regione di far presto.
La salute dei cittadini è un bene primario, da salvaguardare contro ogni rischio. Per questo – è l’appello che arriva dall’incontro pubblico di Bojano – occorrono un quadro normativo e strumenti
precisi. Per raggiungere quell’obiettivo di salvaguardia dell’area del Matese a cui la Regione si è obbligata ma che, altrimenti, rimane un’enunciazione di principio.