La morte di Giovanni Coletta sulla consortile che collega Venafro e Pozzilli ha evidenziato ancora una volta la pericolosità di questa strada. Gli incidenti sono frequenti, alcuni anche con feriti gravi. Questo lo denunciano da anni i tanti automobilisti che ogni giorno la percorrono. Ma i continui appelli lanciati per prevenire tragedie non hanno prodotto gli effetti sperati, se non in minima parte. Sì, qualche intervento c’è stato, si sono messe le classiche pezze qua e là, ma nel complesso il problema della pericolosità resta irrisolto. A maggior ragione quando piove: l’asfalto ormai consumato in alcuni diventa scivolosissimo. E questa potrebbe essere una delle cause dell’incidente di ieri pomeriggio. Una delle auto coinvolte è sbandata, causando lo scontro frontale che è costato la vita a Giovanni Coletta, 66 anni, di Pozzilli. Il pensionato è rimasto intrappolato nelle lamiere della sua Cinquecento perdendo la vita sul colpo. Se l’è cavata con qualche ferita la donna di 45 anni, di Venafro, che viaggiava sulla Peugeot 206, ma difficilmente dimenticherà quegli istanti di autentico terrore. Intanto le indagini dei Carabinieri della stazione di Filignano – sul posto insieme ai colleghi della compagnia di Venafro – vanno avanti. Bisognerà prima ricostruire un quadro chiaro dell’accaduto, per poi accertare eventuali responsabilità. La magistratura, coma da prassi, ha aperto un fascicolo.
Pozzilli. Incidente mortale sulla strada consortile, la magistratura apre un fascicolo
