Uno su mille ce la fa. La canzone di Gianni Morandi sembra essere stata scritta appositamente per descrivere l’efficienza dei treni molisani. Sempre più spesso si fermano lungo il percorso, oppure direttamente in stazione. I ritardi stanno diventando la regola, ma ai continui disservizi e ai disagi non ci si fa mai l’abitudine. Ogni volta la stessa storia: si sa quando si parte – salvo ritardi – ma non si sa se e quando si arriva. È accaduto anche oggi. Il Minuetto partito intorno alle 8:30 da Isernia, diretto a Campobasso, si è fermato tra la periferia del capoluogo e Pesche. È rimasto lì tre ore, a causa di un guasto ai freni. Per farlo tornare indietro è dovuto infatti prima arrivare un altro treno da Campobasso, che lo ha rimorchiato e condotto alla stazione di Isernia, dove pendolari e studenti hanno preso in fretta e furia un altro treno in partenza per il capoluogo di regione. Comprensibile la rabbia dei passeggeri. Questo guasto ha creato problemi anche altre corse. Il treno che da Campobasso era diretto a Roma è stato costretto a fermarsi, perché ha trovato occupato l’unico binario disponibile. I passeggeri a brodo hanno raggiunto la Capitale grazie ai bus sostitutivi. Insomma: un’altra giornata di ordinario caos sui treni molisani. Ma di trovare una soluzione non c’è verso.