“Le dichiarazioni del sottosegretario Baretta in merito al provvedimento per rinviare il pagamento dell’Imu agricola sono molto importanti e dimostrano come la pressione che il Pd ha esercitato in questi giorni è servita. Il governo ha infatti annunciato testualmente ‘di stare provvedendo ad una modifica delle modalità relative all’applicazione del decreto legge 66/2014 relativo all’Imu agricola con l’obiettivo di rinviarne il pagamento stabilito per il 16 dicembre 2014, anche al fine di rivedere i criteri applicativi. La soluzione tecnica sarà predisposta a breve e verrà adottata dal Consiglio dei Ministri con le modalità più opportune’. In questo modo avremo il tempo anche di rivedere le tabelle dell’Imu e i criteri secondo i quali un terreno agricolo è tenuto al pagamento oppure no. Restiamo in attesa – concludono i parlamentari del Pd – di un provvedimento urgente e tempestivo e che rinvii la scadenza del pagamento almeno a giugno 2015”. Lo dichiarano Roberto Ruta e Nicodemo Oliverio, capigruppo Pd della commissione Agricoltura del Senato e della Camera.
Soddisfatti per la decisione del Governo anche i consiglieri regionali Angela Fusco Perrella e Giuseppe Sabusco. “Accogliamo con vero piacere la notizia comunicata dal Sottosegretario all’Economia Baretta sulla soluzione trovata riguardo la problematica concernente l’Imu agricola, che con tutta probabilità comporterà un rinvio del versamento al prossimo anno (nella data del 16 giugno), mentre nel frattempo il Governo provvederà a modificare i criteri di esenzione. Un allarme che avevamo lanciato consapevoli dell’importanza di questa misura per le imprese agricole del nostro territorio regionale”. A parlare i consiglieri regionali Angiolina Fusco Perrella e Giuseppe Sabusco. “Un risultato importante raggiunto grazie all’impegno continuo dell’ex ministro dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo, che nel 2013 tanto aveva combattuto per ottenere l’esenzione sul pagamento dell’Imu per i terreni agricoli. Il rinvio sarà accompagnato da una forma di “accertamento convenzionale” dell’entrata, perché i 350 milioni che i proprietari non più esenti avrebbero dovuto pagare sono già stati spesi nel mosaico delle coperture al bonus da 80 euro e a dicembre i conti dei Comuni non possono più essere corretti. Da ricordare come il provvedimento del ministero dell’Economia e delle Finanze, in attuazione del decreto Irpef della scorsa primavera, aveva diviso i Comuni in tre fasce, sulla base dell’’altitudine al centro’, misurata cioè nel punto in cui si trova il municipio: l’esenzione totale sarebbe stata limitata ai Comuni con altitudine superiore a 600 metri, mentre fra 281 e 600 metri l’Imu avrebbe evitato solo i terreni posseduti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali e nei Comuni fino a 280 metri avrebbe invece coinvolto tutti. Ribadiamo ancora una volta l’importanza dell’agricoltura, settore primario strategico per la crescita del paese, che va difeso e sostenuto con forza”.