di ANNA MARIA DI MATTEO
«Due mesi di tempo per ridarci un lavoro o ti facciamo a pezzi».
Destinatario delle minacce di morte è il presidente della Regione Paolo Frattura, contenute in tre lettere, fatte recapitare negli ultimi giorni alla sede della Giunta regionale.
Lettere scritte a macchina, contengono vistosi errori grammaticali e dunque scritte, pare dalla stessa ‘mano’
L’ultima missiva è arrivata proprio in queste ore e, come quelle precedenti, è stata consegnata alla Digos che indaga per risalire agli autori delle minacce.
«Siamo rimasti in mezzo ad una strada – c’è scritto – siamo disagiati, ormai al massimo della disperazione. Hai due mesi di tempo, Siamo male intenzionati. Se non sarà così ti facciamo a pazzi e te e alla tua famiglia non la vedrai mai più. Non è uno scherzo. Sei avvertito», chiude così la macabra missiva.
La notizia è stata diffusa dall’Agenzia Ansa e getta ombre e timori sull’intero Molise, sui suoi cittadini alle prese con una crisi economica e sociale senza precedenti.
Chi ha scritto la lettera vuole porre l’accento proprio sulla situazione di estrema difficoltà che attraversa l’intera regione, prendendo di mira il presidente Frattura, al governo da meno di due anni.
Il lavoro: è la parola ricorrente. Il lavoro che non c’è, il lavoro che è stato perso. Il lavoro senza il quale non si vive. Un clima di tensione sociale estremamente preoccupante. Le minacce di morte al governatore della Regione ora fanno salire il livello di attenzione.
“Personalmente non sono né preoccupato né intimorito. Gesti simili si commentano da sè. Mi preoccupa il livello basso verso il quale si cerca di far scadere il dramma quotidiano di tante famiglie molisane , le uniche alle quali sento di dovere delle risposte”.
E’ il commento, a caldo, del governatore Frattura, alle minacce ricevute. “Alimentare tensioni o tentare di avvelenare il clima con minacce e avvertimenti biechi è quanto di più sbagliato si possa fare per ottenere risposte e soluzioni che stiamo provando a costruire per i molisani”, ha concluso il governatore.
Intanto la Polizia indaga per capire chi abbia preso di mira il presidente e quali siano le sue reali intenzioni. Si valutano tutte le ipotesi e non si scarta nessuna pista investigativa
