«Eliminare le asperità espressive», «attenuare gli eccessi di critica che fanno pensare a una valutazione politica e non tecnica», «apprezzare che il Ddl del governo conferma la responsabilità indiretta del magistrato», «valutare il rischio che il provvedimento potrebbe anche peggiorare nell’iter parlamentare»: sono queste le ragioni che, dopo sei ore di discussione, hanno portato il plenum del Csm ad attenuare i toni del parere approvato all’unanimità dalla VI commissione sul Ddl del governo in materia di responsabilità civile dei magistrati.