Le reazioni non si sono fatte attendere. La possibile chiusura del centro secondario di distribuzione di Venafro non è una semplice questione di riorganizzazione interna alle Poste. Le preoccupazioni espresse dai sindacati di categoria di Cgil e Uil non vanno prese sottogamba, perché gira e rigira “a rimetterci saranno sempre gli utenti, anche quelli dei paesi limitrofi, come Sesto Campano, Pozzilli, Filignano e Conca Casale, dove già ora i disservizi non mancano”. Di questo ne è convinto il sindaco di Venafro Antonio Sorbo. A suo avviso “lo spostamento ad Isernia dell’Ufficio che smista la corrispondenza, comporterà ulteriori disagi con il rischio che in alcune zone la posta potrebbe non essere proprio recapitata”. I disagi riguarderanno anche i portalettere, perché non partiranno più da Venafro, ma dal capoluogo di provincia, dilatando così i tempi di consegna. Anche per questo la Slc Cgil e la Uil Poste hanno parlato di “disastro”. Ma in questa lotta i sindacati non saranno soli. “Faremo sentire la nostra voce contro questa decisione – ha detto il sindaco Sorbo -. Chiederò anche agli altri comuni interessati, che più di Venafro rischiano di essere penalizzati, di mobilitarsi per scongiurare questo trasferimento”. L’ipotesi di chiusura del centro di smistamento sarà uno dei temi caldi della riunione del comitato provinciale permanente, in programma domani mattina alla Prefettura di Isernia. Venerdì, a Venafro, è invece in programma un’assemblea convocata dai sindacati per studiare le strategie da mettere in campo per evitare una chiusura che per la Cgil e la Uil non comporterebbe alcun vantaggio, “né per quanto riguarda la logistica e l’ottimizzazione del lavoro, né in termini di costi, destinati ad aumentare”.
Venafro. Centro smistamento Poste a rischio chiusura, sindacati e sindaci in rivolta
