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martedì, Aprile 23, 2024

Montaquila. Casa di cura “lager”, lunedì primi interrogatori. I cittadini difendono il sindaco

AperturaMontaquila. Casa di cura "lager", lunedì primi interrogatori. I cittadini difendono il sindaco

Prenderanno il via lunedì gli interrogatori di garanzia a carico delle 13 persone finite ai domiciliari nell’ambito di dell’inchiesta della Procura di Isernia che ruota intorno ai presunti maltrattamenti subiti dagli ospiti di Villa Flora, residenza per anziani e per persone con problemi psichici di Montaquila. Nel frattempo le immagini registrate dai Carabinieri del Nas all’interno di Villa Flora continuano a far discutere, in Molise come nel resto d’Italia. Da un lato c’è chi invita a non fermarsi alle apparenze, visto che nella residenza assistenziale di Montaquila c’erano dei casi particolari; dall’altro c’è chi invece sostiene che non si può negare l’evidenza. Certo è che già durante gli interrogatori di garanzia davanti al Gip, Elena Quaranta, gli avvocati della difesa faranno il possibile per smontare un castello accusatorio almeno all’apparenza solido come una roccia. Il titolare della struttura e sindaco del paese, Francesco Rossi, (più alcuni dei principali indagati), si sono affidati a un pool di legali composto da Franco Mastronardi, Arturo Messere e Marco Franco. L’avvocato isernino non si sbilancia sul contenuto dei filmati, ma esprime comunque qualche perplessità: “Siamo alla vigilia degli interrogatori di garanzia, quindi non posso dire nulla. A parte il fatto che nel mese di maggio il dottor Rossi chiese di essere ascoltato. Voleva evidenziare alcune problematiche, ma ciò non fu possibile. Ora, come un fulmine a ciel sereno, è arrivato l’ordine di custodia. Dimostreremo – ha concluso Mastronardi – l’estraneità ai fatti contestati”. A Montaquila c’è incredulità per quanto accaduto. Tutti, o quasi, si schierano dalla parte del primo cittadino: “Ho visto tante volte – afferma un giovane – che portava alcuni ospiti alle feste del paese. Prenotava i tavoli, pagava loro da mangiare e bere. Li faceva divertire a spese sue, perciò mi sembra strano che abbia ordinato maltrattamenti”. “Rossi – gli fa eco un amico – non conosce la parole ‘male’. Semmai sono gli altri ad aver fatto del male a lui. Lui i pazienti li tratta con amore”. 

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