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lunedì, Settembre 15, 2025

Incidente ferroviario, al Cardarelli Pronto soccorso in tilt

AttualitàIncidente ferroviario, al Cardarelli Pronto soccorso in tilt

di ANNA MARIA DI MATTEO

Pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli di Campobasso in tilt, questa mattina.

La situazione, già normalmente critica, si è ulteriormente aggravata con l’arrivo di una quindicina di persone rimaste coinvolte nell’incidente ferroviario di San Polo  Matese.

Due i medici in servizio per turno e pochi gli infermieri.  All’ospedale regionale ormai è vera emergenza. Il riordino della sanità ha avuto ripercussioni pesantissime sul Cardarelli.  Al pronto soccorso, che è l’unico Dea (dipartimento emergenza e accettazione) di secondo livello del Molise, giornalmente arrivano centinaia di pazienti provenienti da tutta la regione, visto gli ospedali di Termoli ed Isernia sono strutture di primo livello e dunque non più in grado di poter offrire  determinate prestazioni. Utenza regionale alla quale vanno ad aggiungersi i pazienti che provengono dalla Puglia, da Lucera, il cui pronto soccorso è stato chiuso. E poi ci sono anche persone che arrivano dalla Campania e del Lazio.

Insomma, una situazione esplosiva alla quale il personale medico ed infermieristico non riesce più a far fronte.

Decine le persone  da ricoverare che da ieri stazionano in pronto soccorso.

Sono state sistemate provvisoriamente in astanteria, in attesa che si liberino i posti nei  reparti.

I medici e gli infermieri di turno fanno il possibile per velocizzare le visite, ma alla fine tutto si blocca al momento del ricovero. Sì, perché la riduzione dei posti letto, prevista dalla riorganizzazione della sanità, ha creato un  vero e proprio corto circuito, con un pronto soccorso intasato, che non riesce a smistare i pazienti, il cui numero è drammaticamente in aumento, a differenza dei posti letto che invece, altrettanto drammaticamente, sono stati tagliati.

E a pagarne le conseguenze, come al solito, sono gli utenti, oltre al personale medico ed infermieristico, costretti a turni massacranti, a lavorare in condizioni di stress continuo. Una situazione che non è più tollerabile.

 

 

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