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giovedì, Aprile 25, 2024

Mobbing all’Anas di Campobasso? La vicenda approda in Tribunale

AperturaMobbing all’Anas di Campobasso? La vicenda approda in Tribunale

di PASQUALE DI BELLO

Arriva in Tribunale a Campobasso una presunta vicenda di mobbing che vede coinvolti l’Anas e una sua dipendente. Quest’ultima, nel corso degli anni, avrebbe subito condotte mobbizzanti da parte di alcuni dirigenti del Compartimento Anas del capoluogo di Regione. La decisione il prossimo 7 ottobre sarà assunta dal giudice Laura Scarlatelli.

Si deciderà il prossimo 7 ottobre, dinanzi al giudice Laura Scarlatelli del Tribunale di Campobasso, il giudizio intentato contro l’Anas da una dipendente. Secondo la ricorrente, assunta nel 1997, sarebbero state poste in essere a suo danno condotte mobbizzanti  ripetute e perpetrate nel tempo. Condotte tali che ne avrebbero minato gravemente l’equilibrio psicofisico con conseguente danno psicologico, biologico e professionale. La vicenda, lunga e complicata, trova la propria genesi sin dall’atto di assunzione dell’interessata la quale, secondo la ricostruzione offerta al giudice, sarebbe stata oggetto di un inquadramento professionale inferiore a quello che a suo dire le sarebbe spettato sulla base del contratto nazionale. A scatenare le condotte mobbizzanti, sarebbe stato un tentativo di conciliazione intentato dalla donna al fine di ottenere l’inquadramento e la mansione corrispondenti al proprio profilo contrattuale. Da tale azione, sostiene l’interessata attraverso il proprio legale, sarebbero partite “azioni e comportamenti vessatori, maltrattanti e mobbizzanti da parte di alcuni dirigenti del Compartimento Anas di Campobasso”. “L’excursus persecutorio” – secondo il legale – si sarebbe “concretizzato mediante trasferimenti ingiustificati e procedimenti disciplinari”.

Di parere contrario, invece, la posizione dell’Anas. Secondo la ricostruzione effettuata dall’Azienda nazionale che si occupa di strade, tanto l’inquadramento professionale quanto le condotte dei dirigenti del Compartimento di Campobasso corrispondono, in punto di fatto e in punto di diritto, al dettato di norme generali e regole contrattuali.

La vicenda merita di essere seguita con attenzione, poiché quello del mobbing è un fenomeno dilagante, seppur sommerso, che investe innumerevoli realtà lavorative, sia private che pubbliche. Una sorta di fiume silenzioso e carsico che solo raramente emerge in superfice, allorquando le vittime trovano il coraggio della denunciare.

Da segnalare, in via puramente registrativa, che quella del prossimo 7 ottobre non sarà una udienza dedicata alla trattazione del caso ma, direttamente, l’udienza decisoria. Il giudice Scarlatelli ha ritenuto di non dover ascoltare alcun testimone. La causa, come si dice nel gergo leguleio, “è matura” per essere decisa. Evidentemente, per il Tribunale di Campobasso, la ragione e il torto sono provati per tabulas. Quanto a chi sia titolare dell’una o dell’altro, lo sapremo solo tra qualche giorno.

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