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venerdì, Aprile 26, 2024

Biomasse. Anche la Fanelli scarica Frattura. Il presidente cita don Abbondio ma rischia lui la figuraccia da don Ferrante

AperturaBiomasse. Anche la Fanelli scarica Frattura. Il presidente cita don Abbondio ma rischia lui la figuraccia da don Ferrante

di PASQUALE DI BELLO

Strappo politico tra il segretario regionale del PD, Micaela Fanelli, e i tentennamenti del presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura. Sulla vicenda biomasse Fanelli si schiera col fronte del no, mentre Frattura si avventura in improbabili citazioni letterarie che rischiano di trasformarsi in un boomerang.

Sulla vicenda biomasse, il presidente della Regione è ormai un uomo solo. Anche il segretario regionale del PD, Micaela Fanelli, ha recitato oggi il de profundis per le due centrali previste nei comuni di Campochiaro e San Polo Matese. Lo ha fatto nel corso del Consiglio monotematico che la Provincia di Campobasso ha dedicato all’argomento. “Sosteniamo la mobilitazione in corso e la volontà dei sindaci e dei territori”, ha setto visibilmente tesa a causa di una situazione che più passano le ore e più diventa imbarazzante per l’intera maggioranza e l’intero Partito democratico.  A rafforzare la presa di posizione, Fanelli ha aggiunto di aver “ratificato la posizione contraria alle centrali del circolo PD di Bojano”, il comune capofila della protesta. Detto questo, Fanelli si è tolta però anche un macigno dalle scarpe che, evidentemente, a furia di sommare sassolini si deve essere trasformato in una vera e propria “morgia”. “Va ricordato in questa vicenda – ha detto il segretario del PD – chi ha speso soldi pubblici che hanno finanziato i progetti per centrali a biomasse”. E il riferimento di Fanelli è al precedente governo regionale, quello di Michele Iorio che oggi è tra le fila di coloro che contestano le centrali. “Su questo – ha sottolineato – non prendiamo lezioni di tutela ambientale ma, principalmente, non accettiamo strumentalizzazioni”.

Detto questo, e al netto dei battibecchi e delle polemiche, resta un dato politico di fondo. Quello di oggi è il primo e serio strappo tra il segretario del partito che esprime il presidente della Regione e quest’ultimo, sempre più chiuso in un angolo dal quale non riesce a venire fuori. Anzi, più si dibatte, più rischia di restarci e di finirci secco in quel cuneo. Prova ne sia l’imbarazzante comunicato stampa diramato da Frattura sulla vicenda. Eccezion fatta per l’esercizio di ricordanza fatto a carico di Iorio e Fusco Perrella, sui quali carta canta (Frattura richiama la delibera 60/2011 che approvava la graduatoria includente la centrale di San Polo Matese), appare del tutto fuori luogo la citazione manzoniana fatta a carico del presidente della provincia Rosario De Matteis, vestito per l’occasione da Frattura con la zimarra di don Abbondio. La genericità della citazione, senza che a De Matteis venga attribuita alcuna precisa responsabilità o contraddizione, è figlia di una reazione scomposta che preoccupa. Noi non sappiamo chi faccia da suggeritore a Frattura, ma che abbia qualche cattivo, anzi pessimo consigliere, non ce lo toglie nessuno dalla testa. Se non altro pessimi sul piano letterario, poiché nella foga di omaggiare il Re, questi consiglieri rischiano di portare Frattura verso una doppia figuraccia: sul piano delle biomasse e su quello delle bio sciocchezze letterarie. Perché qui, più che don Abbondio, ci pare altro il personaggio manzoniano da citare e di cui Frattura rischia di assumere le fattezze, quel don Ferrante per il quale tutti gli eventi del mondo venivano causati dall’influenza degli astri, compresa quella peste seicentesca rievocata da Manzoni che invece, morbo e non astro, lo portò al camposanto.

Non sappiamo se Frattura associ la protesta in corso agli astri (anche se il dubbio ci sorge), ma farebbe bene a considerare questa vicenda delle biomasse alla stregua di quel che è: una peste, seppur politica, e a trattarla come va trattata una peste: debellandola. Altrimenti rischia di finire come lo stralunato don Ferrante. Lasci perdere la polemica astiosa e agisca sulla base dei poteri di cui dispone, di sospensione del cantiere in corso per ragioni di interesse pubblico. Lasci perdere Iorio e Fusco Perrella nel ruolo di fra Galdino (per restare ai Promessi sposi) che, come il monaco manzoniano che cercava noci per il convento mentre imperversava la peste, vanno alla “ricerca di tre voti” (o almeno così dice la Fanelli). Si converta, presidente Frattura: se è accaduto all’Innominato (che aveva colpe più grandi delle sue), può accadere anche a lei.

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