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giovedì, Aprile 25, 2024

Ittierre, giallo internazionale

AttualitàIttierre, giallo internazionale

Caso Ittierre, continua il giallo dei Caraibi che si sviluppa intorno ai mille intrecci e alle tante inchieste nate dopo il crack del 2009.
La novità, largamente prevedibile, è che anche Il Fatto Quotidiano ha capito di aver preso lucciole per lanterne e dopo aver scritto, giovedì scorso, che i due commissari Spada e Chimenti avevano venduto, ad una loro  società, i diritti di Ferrè per il mercato asiatico alla modica cifra di quattro milioni, domenica ha cambiato opinione, scrivendo testualmente che i suoi giornalisti sono stati ingannati da una visura del Cerved artefatta.
Insomma una polpetta avvelenata, come anticipato dallo stesso avvocato Arturo Messere, difensore di Spada, che aveva parlato di un trappolone costruito ad arte.
Un documento falso, abilmente contraffatto,  affermava che la società Lure, con sede nei Caraibi, era di proprietà di Chimenti e Spada, che avrebbero venduto Ferrè a loro stessi.
Quel documento, insieme ad altri, è all’esame della Procura di Isernia. Il Fatto ora dice che è falso, ma saranno gli organi inquirenti che dovranno certificare la verità, anche se – nel frattempo – è venuta fuori la vera visura delle Isole Vergini, dove si afferma che la società Lure è stata registrata a Road Town, isola caraibica di Tortola, per conto della Imperial Trust Limited.
Insomma neanche Alfred Hitchcock avrebbe immaginato una trama del genere, così complicata e avvincente, con continui colpi di scena. Perchè, e qui viene il bello, la Procura di Isernia, come sicuramente chiederà Messere, una volta accertato che il documento che incastrava i commissari è davvero fasullo, presumibilmente dovrà aprire un’altra inchiesta, per scoprire l’autore della falsificazione dei dati presso il cervellone del Cerved, data base delle Camere di Commercio italiane.
E chi ce l’ha così tanto con i commissari ed è così pratico di società e capitali offshore, tanto da essere in grado di fare un lavoretto del genere?
L’avvocato Messere dei sospetti sembra averceli già, ma sono solo sospetti, alla domanda dovrà e potrà rispondere solo Paolo Albano. Perchè bisognerà indagare sul Cerved e non è cosa da poco conto.
Intanto, restando in tema, da segnalare che ancora nulla si muove sul fronte di Donato Bruno, in corsa per la Corte Costituzionale e finito di rimbalzo anche lui nel pentolone delle varie inchieste Ittierre.
Mentre qualcosa si è mosso, in negativo, per Antonio Bianchi che attaccò polemicamente l’assessore regionale Massimiliano Scarabeo, dicendogliene di cotte e di crude. Infatti la sostituto Andricciola ha chiesto il suo rinvio a giudizio per diffamazione. Robetta da poco, rispetto al giallo internazionale che si sta scatenando attorno all’inchiesta principale
(edigaetano)

 

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