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martedì, Settembre 16, 2025

Biomasse, ora il presidente della Regione Frattura non può più far finta di nulla. Da Bojano in mille hanno detto: stop alle centrali

AttualitàBiomasse, ora il presidente della Regione Frattura non può più far finta di nulla. Da Bojano in mille hanno detto: stop alle centrali

 

di ANNA MARIA DI MATTEO

A Bojano è stata una mattinata di grande mobilitazione popolare. In mille o forse anche di più hanno partecipato alla manifestazione organizzata per dire no alle biomasse, i due impianti che, secondo le determine dirigenziali, dovrebbero sorgere nei territori di Campochiaro e San Polo Matese. E dunque nel cuore di una delle zone più belle del Molise, sotto il profilo naturalistico  ed a forte vocazione turistica.

All’appello dell’associazione Matese Arcobaleno hanno risposto in tanti, in tantissimi: gente comune, amministratori locali, rappresentanti istituzionali e sindacali, al di là delle appartenenze politiche. Tutti insieme, per fare fronte comune contro il pericolo, incombente, della realizzazione dei due impianti. Tra i manifestanti anche il senatore del Nuovo centrodestra, Ulisse Di Giacomo che ha annunciato la presentazione di una interrogazione parlamentare per avere risposte da parte del Governo su questa vicenda e più in generale, sui temi legati all’ambiente ed alla produzione di energia.

In piazza Roma, i sindaci dell’area matesina, tutti con la fascia tricolore a rafforzare il ruolo doppio che in quel momento ricoprivano: quello di cittadini e di amministratori. E proprio i sindaci hanno dato mandato all’avvocato Pino Ruta di predisporre il ricorso da presentare al Tar con il quale chiedere l’annullamento delle determine dirigenziali, quelle con cui la Regione, di fatto, ha autorizzato le due centrali.

Dunque tutto è pronto per combattere con le armi della legalità e della partecipazione popolare una decisione  piombata sulla testa delle migliaia di cittadini, come un fulmine a ciel sereno.

Il presidente della  Provincia di Campobasso, Rosario De Matteis, dal palco ha ricordato come già in passato ci fossero stati i tentativi, sempre sventati e bloccati, di far atterrare nell’area del Matese, impianti per la produzione di energia. Agli inizi degli anni Novanta si parlava di digestore, a San Polo Matese. Alla fine di quel decennio, un altro tentativo, pure bloccato, per la installazione dell’impianto della ditta Devizia.

Ora l’ennesimo tentativo che cittadini, amministratori ed associazioni ambientaliste sono decisi a bloccare con ogni mezzo, anche questa volta.

Una battaglia che si annuncia difficile, ma che va combattuta. Intanto il presidente della Regione Frattura, dopo l’approvazione dell’ordine del giorno, da parte del Consiglio regionale, con il quale chiede allo stesso governatore di bloccare le due determine, avrebbe chiesto un parere ai dirigenti regionali sulla possibilità di revocare i due provvedimenti. Un atto che tuttavia sembra essere più di facciata che di sostanza e che non tranquillizza i cittadini, invece molto preoccupati per il loro futuro e per quello dei propri figli.

Tra i manifestanti anche i rappresentanti dell’ordine dei medici della provincia di Campobasso che hanno ribadito i rischi, per la salute umana e per l’ambiente, che derivano dalle emissioni delle centrali a biomasse. Polveri sottili, metalli pesanti, estremamente pericolosi.

Da Bojano, dunque è partito un segnale forte all’indirizzo della Regione. Un segnale condiviso anche dal vescovo di Campobasso-Bojano, Giancarlo Brigantini che, proprio alla vigilia della manifestazione, aveva diffuso una nota dai toni durissimi con la quale sollecitava il presidente della Giunta regionale a fermare i lavori.

Ed a proposito di lavori, dopo l’apertura del cantiere a Campochiaro e l’arrivo di un gruppo di manifestanti, i vertici dell’azienda avevano deciso di sospenderli, per motivi di ordine pubblico, per farli poi  ripartire domani.

Per martedì, invece, è in programma l’incontro in Prefettura, a Campobasso, tra i sindaci ed il prefetto. Un incontro al quale avrebbe chiesto di partecipare anche la società che intende realizzare l’impianto.

In attesa dell’esito della riunione, resta un dato: in mille, da Bojano, hanno detto a Frattura di bloccare ogni cosa, di fermarsi. Lo hanno esortato e tornare sui suoi passi e a rispettare la volontà popolare. Mille no alla biomasse  che il governatore non può più ignorare, per continuare a far finta di nulla. Ora non più.

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