Da oltre vent’anni l’Afasev di Isernia gestisce un centro socio educativo che si prende cura dei disabili. Grazie agli enormi sforzi delle famiglie e dei volontari si è riusciti a dare agli ospiti della struttura grandi occasioni per socializzare, per apprendere un mestiere o per coltivare il loro talento artistico. Qui hanno trovato calore umano, gioia di vivere e l’opportunità di divertirsi e fare esperienze nuove, anche attraverso una serie di uscite didattiche. Forte di questi risultati, da poco più di un anno la struttura di contrada Coppolicchio ha attivato anche la residenza protetta “dopo di noi”, in grado di occuparsi dei ragazzi anche nelle ore notturne. Un servizio per molti indispensabile. Che però ora rischia di sparire per sempre. Il il contributo dei soli genitori non basta. Non si riesce più a far fronte alle spese. Tutto questo significa che la carenza di fondi porterà alla chiusura sia del centro socio educativo sia della residenza protetta. E non fra qualche mese, bensì tra pochi giorni. Per salvare le due strutture e dare un futuro ai suoi ospiti c’è tempo fino al 30 settembre. Sarà tuttavia dura, visto l’andazzo. Da mesi si aspetta un intervento della Regione, ma finora non si è andati oltre i buoni propositi. I soldi non si sono visti. Di qui l’ennesimo appello dell’Afasev al presidente della Regione Frattura e all’assessore Petraroia. La chiusura – dicono gli operatori – comporterebbe un grave danno sia agli ospiti dei due centri sia alle loro famiglie. Ma loro non sarebbero gli unici a rimetterci. Quindici persone da un giorno all’altro si ritroverebbero infatti senza lavoro.
Afasev di Isernia a corto di fondi, a rischio chiusura la struttura che si prende cura dei disabili
