Domenica non sarà a Ferrazzano dove nell’ambito della festa dell’Unità è stata convocata anche l’assemblea regionale del Partito Democratico. Un segnale forte, quello che Laura Venittelli, ha intenzione di dare alla segretaria regionale, Micaela Fanelli per esprimere il proprio disappunto e chiedere maggiore coinvolgimento nelle dinamiche che regolano la gestione del Pd sul territorio. <<Il Pd – ha spiegato la deputata – non è un partito autarchico, non è un partito personale, almeno in questa regione appare così. La mia è una presa di posizione necessaria per la difesa di quelli che sono i diritti della minoranza del partito che poi – ha osservato – in verità sul territorio è la maggioranza perché ha il maggior numero di esponenti nelle istituzioni. Abbiamo la necessità di discutere. Durante le primarie si è parlato di un partito diverso, bello e diretto al coinvolgimento ma tutto questo parte dalle regole fondanti del Pd e lo Statuto rappresenta la regola che detta il gioco di questo partito>>. In merito ai contenuti dell’assemblea regionale del Pd la Venittelli ha poi evidenziato la necessità di un ordine del giorno diverso:<<Intendo i temi del lavoro, soprattutto il ruolo che il primo partito della Regione deve avere rispetto all’azione di governo Frattura che purtroppo, per una serie di motivi, è all’ultimo posto tra negli indici di gradimento dei cittadini. Ma non è solo questo il motivo del mio segnale di non partecipazione>>La parlamentare del Partito Democratico è tornata sull’attacco sferzato nei giorni scorsi da Antonio Di Pietro nei confronti del premier: <<Renzi è stato denunciato di essere l’autore di un falso ideologico, un accusa fortissima di chi fa l’avvocato gli dà un significato anche più forte. Rispetto a questa accusa non c’è stata nessuna presa di posizione. Io allora voglio capire se partecipo alla festa del Pd che sta con Di Pietro o a quella che sta con Matteo Renzi. Dire sono un renziano – ha spiegato Laura Venittelli – non significa solo mettersi una medaglia al petto per poter poi prendere i voti dei renziani ma significa sostenere quella che è la politica del governo nazionale. Renzi ha fatto del pluralismo una battaglia. Noi abbiamo un Partito Democratico che ha una segreteria soltanto espressione della maggioranza che ha escluso in toto, nella gestione del Pd, la minoranza e del resto i risultati sono sotto gli occhi di tutti>>.