Sono in rivolta i nove sindaci dell’area del Matese contro il governatore Frattura e l’intera Giunta per aver autorizzato l’ installazione di due centrali a biomasse. Una dovrebbe sorgere nel territorio di Campochiaro, l’altra in quella di San Polo Matese.
Due impianti contro la cui localizzazione si sono schierati i sindaci, affiancati dai cittadini e dalle associazioni ambientaliste.
Per studiare le iniziative comuni da intraprendere, i nove sindaci, con i rispettivi Consigli comunali si sono riuniti a palazzo Colagrosso, a Bojano. E’ da lì che è partita la sfida al presidente della Regione, Paolo Frattura ed all’intero governo regionale, intenzionati a portare avanti i due progetti per i quali ci sono già tutte le autorizzazioni.
Insomma una corsa contro il tempo per evitare che venga compiuto l’ennesimo scempio su un’area, quella del Matese, tra le più belle del Molise. Un’area ricca, dal punto di vista ambientale che sarebbe irrimediabilmente compromessa dalla presenza delle due centrali.
I sindaci dicono no. Sono pronti a fare fronte comune e si dicono pronti a tutto pur di impedire la realizzazione dei due impianti.
Non sono escluse le vie legali, ma intanto, come primo passo, i primi cittadini si presenteranno davanti ai cancelli della Regione per protestare e per ricordare al presidente Frattura che la realizzazione delle centrali significherebbe la fine per tutta la zona, a forte vocazione turistica.
Nel frattempo dalla Regione nessun commento al Consiglio comunale di Bojano, nessuna novità di rilievo. Un silenzio che la dice lunga sulle intenzioni del presidente Frattura che, come hanno denunciato gli Indignati nella recente conferenza stampa, proprio sulle biomasse, è alle prese con un grosso conflitto d’interessi.
“Frattura – hanno ammonito – deve decidere se fare l’imprenditore o il presidente della Regione. Deve rimuovere il gigantesco conflitto d’interessi che lo riguarda”.
Un monito che sembra essere destinato a cadere nel vuoto, visto che, secondo indiscrezioni, in tutta risposta agli attacchi degli indignati, starebbero per partire i lavori per la realizzazione degli impianti.
Ma la dura presa di posizione dei sindaci dell’area del Matese e delle associazioni ambientaliste non può essere ignorata. Significherebbe ignorare la volontà dei cittadini, sui quali, ancora una volta, sta per abbattersi l’ennesima tegola. I danni ambientali, dicono gli ambientalisti, sarebbero incalcolabili.