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sabato, Aprile 20, 2024

Isernia. I familiari del poliziotto morto durante un inseguimento: Renzi, riprenditi la medaglia d’oro

AttualitàIsernia. I familiari del poliziotto morto durante un inseguimento: Renzi, riprenditi la medaglia d'oro

A oltre due anni dalla sua morte, torna sulle cronache nazionali la vicenda di Giuseppe Iacovone, il poliziotto in servizio alla Volante di Isernia che perse la vita durante un inseguimento sulla statale 85. La lettera della sorella, Sonia Iacovone, assistente capo in servizio alla questura di via Palatucci, è stata pubblicata sulla prima pagina de Il Tempo, con un titolo provocatorio: “Renzi, le ridò la medaglia d’oro di mio fratello”. Due, in particolare, i motivi che l’hanno spinta a indirizzare la sua lettera al premier. Da un lato la sentenza di assoluzione dell’imputato per la morte dell’agente della volante, dall’altro il trattamento economico che viene riservato ai rappresentanti delle forze dell’ordine, in questi giorni al centro di un duro scontro tra Governo e sindacati: “Mi rivolgo a lei, signor presidente del Consiglio, a nome dei tanti colleghi miei e soprattutto di mio fratello – si legge sulla prima de Il Tempo – morto durante un inseguimento. Sono passati molti mesi da allora, la mia famiglia attende uno straccio di giustizia posto che il principale imputato, nonostante nove testimoni e riscontri esaustivi, alla fine è stato assolto. Oltre al dolore immenso per la perdita di Giuseppe, la beffa per com’è finta, con lo Stato che ce lo ha ammazzato due volte. Ma andiamo oltre. Anch’io indosso una divisa. […] Non posso non registrare il trattamento arrogante e ingiusto che il suo governo sta riservando a tutti noi con la decisione di bloccare i salari. Stiamo soffrendo economicamente, siamo penalizzati, ci sentiamo abbandonati. Il malessere è enorme e mi creda, lei sta sottovalutando la rabbia di chi rischia davvero la vita per pochi spiccioli ogni mattina che esce di casa. La decisione annunciata in modo così sgarbato dal suo ministro Madia deve far pensare che mio fratello e tanti come lui muoiono invano? Facciamo un lavoro pericoloso, ci crediamo, ma non siamo gratificati da chi ci governa. […] Le chiedo ufficialmente giustizia per mio fratello, una maggior difesa delle forze di polizia e il riconoscimento dovuto, non un centesimo di più, per i nostri rischi e sacrifici. A Giuseppe hanno consegnato la medaglia d’oro al valor civile quand’era dentro una bara. Se non c’è giustizia, se non ci sarà equità economica, io questa medaglia gliela vengo a riconsegnare personalmente a Palazzo Chigi”.La battaglia della famiglia Iacovone non finisce comunque qui. In attesa del processo d’appello, Sonia Iacovone ha annunciato di interessare del caso anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

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