Le dichiarazioni del presidente di Assindustria Molise, Mauro Natale, in merito al riconoscimento dell’area di crisi per il comprensorio di Isernia, Bojano, Pozzilli e Venafro, hanno provocato la reazione dei vertici di Cgil Cisl e Uil.
“Affermare che l’area di crisi non risolve tutti i problemi del Molise – dichiarano le parti sociali – è talmente scontato che non ci sarebbe bisogno neanche di sottolinearlo. Così come è evidente che sono necessari ulteriori strumenti e interventi per il rilancio produttivo della regione. L’abilità, infatti, dovrebbe esser quella di attrarre in Molise risorse aggiuntive per diversi milioni, ma anche investitori ed imprenditori pronti a scommettere sul nostro territorio.Chiariti questi concetti, che credevamo piuttosto scontati, troviamo fuori luogo esprimere addirittura riserve sul riconoscimento dell’area di crisi o sottovalutare direttamente questo possibile strumento. Da parte delle associazioni imprenditoriali, di cui fin qui abbiamo sentito una flebile voce, ci aspettiamo, invece che critiche, un più esplicito impegno per ottenere un risultato importante che oggi non è affatto scontato e che gioverebbe principalmente alla classe industriale regionale. Il riconoscimento dell’area di crisi- concludono – rappresenterebbe un’opportunità e uno strumento in più proprio per fermare la progressiva deindustrializzazione della regione ed avviare un rilancio produttivo di un’area dove ci sono imprese importanti, oggi in crisi. Se prevale il disimpegno tra coloro che hanno sottoscritto l’intesa istituzionale, si rende più difficile il raggiungimento di un obiettivo che riteniamo importante e ci si assume una grave responsabilità”.