Convocata d’urgenza dal presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Niro, la conferenza dei capigruppo, per discutere della problematica relativa alla paventata soppressione della Corte di Appello nell’ambito della riforma della giustizia proposta dal Ministro Andrea Orlando, prevista nel decreto sblocca- Italia.
“Abbiamo il dovere e l’obbligo di difendere la nostra autonomia e dobbiamo far sentire la nostra voce contro la paventata soppressione della Corte di Appello” – ha esordito il presidente Niro – nel motivare agli intervenuti la richiesta urgente della convocazione.
Alla unanimità i presenti approvato un documento sull’argomento (c’è già una mozione dei consiglieri Monaco, Ciocca e Ioffredi) nel tentativo di impedire che il Consiglio dei Ministri attui il prospettato proposito nella riunione fissata per il 29 agosto.
La conferenza dei capigruppo ha quindi deciso di tenere una seduta consiliare per mercoledi prossimo, 27 agosto alle ore 11,30.
Il presidente ha inoltre inviato una lettera al Guardasigilli, chiedendo un incontro urgente.
“La paventata soppressione della Corte d’Appello di Campobasso- si legge nella missiva- operativa dal 1936, avrebbe l’effetto di infliggere un duro colpo all’intera Regione Molise, in quanto verrebbero a mancare quei distretti che sino ad oggi ,e si spera anche in futuro-, hanno garantito a questa Regione di rimanere un isola felice, immune dalle infiltrazioni della criminalità organizzata”.
“Ritengo che la soppressione della Procura distrettuale e della Corte d’Appello potrebbe provocare – ha proseguito Niro – anche lo smantellamento del Comando regionale dei CC e della Guardia di Finanza. Presidi questi ultimi, la cui notoria efficienza, provocherebbe danni inestimabili al nostro tessuto sociale. Ma penso anche ad altri presidi necessari alla collettività, come il Tribunale per i minorenni, istituito su base distrettuale che pure offre un servizio necessario ed eccellente al popolo molisano. Così come il Tribunale di sorveglianza, anch’esso su base distrettuale, che nel Molise serve tre case circondariali”.
“Non da ultimo va detto che – ha concluso – in ogni caso le logiche del risparmio non possono prevaricare quelli che sono i diritti assoluti ed inviolabili garantiti dalla carta costituzionale e, nel caso specifico, il diritto alla difesa nonché l’interesse pubblico, già fortemente compressi da alcune recenti riforme”.