La Fillea Cgil contesta il progetto per la realizzazione dell’autostrada del Molise ed invita il governatore, a mettere da parte i proclami e gli annunci e a rendersi finalmente conto della gravissima crisi in cui è piombato il settore delle costruzioni. E a giustificare della sua presa di posizione il segretario regionale della Fillea mostra anche i dati che riguardano il settore dell’edilizia.
«Siamo passati dai quasi 10mila occupati del 2008 a poco più di 5mila del 2013, con una perdita di quasi il 50% degli addetti – sottolinea – Nel primo trimestre del 2014 la situazione è ulteriormente peggiorata, determinando uno stato di piena emergenza occupazionale e sociale. Gli occupati sono stati solo 2.642 a fronte dei 3.163 del primo trimestre del 2013, dato questo, già di per sè drammatico».
Ed allora, di fronte ad un quadro così grave il sindacato chiede al presidente Frattura, come primo passo, la riattivazione, urgente del tavolo della crisi del settore delle costruzioni. E poi sollecita l’ammodernamento del patrimonio edilizio pubblico e privato esistente per creare nuovi posti di lavoro.
Ed a riguardo la Fillea ha già pronto il pacchetto di interventi.
La ricostruzione delle aree terremotate, dove 884 famiglie aspettano di veder ricostruite le loro case ed 800 che vivono ancora nei prefabbricati. E poi, ricorda il sindacato, ci sono circa 346 milioni di euro da spendere per il risanamento idrogeologico, per la messa in sicurezza della viabilità regionale, per quella delle scuole.
«Tra poco le scuole riapriranno – ricorda Di Sisto – e nessun intervento è partito. La Regione, anche in questo caso, smentisce se stessa e comunica che i milioni a disposizione da 28 sono passati a poco meno di 12, come da delibera del Cipe dello scorso 30 giugno ed i lavori dovrebbero essere appaltati entro la fine dell’anno», ricorda il sindacato.
«Ed allora, ben venga anche l’autostrada, per la quale va anche detto che è stata ridimensionata nel tracciato e nei finanziamenti – sottolinea la Fillea- ma il governatore eviti di far passare il messaggio secondo il quale la Termoli-Bojano sia la soluzione di tutti i problemi. Anzi – conclude – siamo convinti che non porterebbe sviluppo al Molise ma contribuirebbe ad isolare ulteriormente le aree interne».