di ANNA MARIA DI MATTEO
La gestione politica dell’Agenzia di Protezione civile è stata un fallimento. E’ ora che torni tra i poteri della Regione, in particolare dell’assessorato ai Lavori pubblici. Una sfiducia nei confronti del consigliere delegato, Salvatore Ciocca, invitato a fare un passo indietro.
L’accusa, durissima, senza precedenti, arriva dall’Acem. L’associazione degli edili del Molise, al termine di una infuocata ed affollata assemblea dei soci, ha deciso di mettere nero su bianco una serie di richieste ben precise e di formalizzarle in un documento che nelle prossime ore sarà inviato al presidente della Regione.
Come prima richiesta, c’è quindi quella di abrogare la legge che ha istituito l’Agenzia regionale. La seconda, collegata alla prima, riguarda lo snellimento delle procedure per i pagamenti alle imprese impegnate nella ricostruzione, che attendono ancora di essere pagate.
Nonostante le rassicurazioni, le promesse e gli annunci, a più riprese, sull’imminente sblocco di risorse, la ricostruzione è ferma al 30%, con molti cantieri chiusi, altri che sono sul punto di fare la stessa fine. Uno stato di cose oggettivamente drammatico.
Ora l’Acem batte i pugni sul tavolo e dice basta.
Gli edili chiedono risposte certe, non più cifre a date ilo libertà, senza alcun riscontro oggettivo. «Qui si sta giocando sulla pelle dei lavoratori, sul futuro delle imprese e questo non possiamo più consentirlo», ha denunciato il presidente dell’Acem, Corrado Di Niro, nel corso della conferenza stampa organizzata per annunciare la clamorosa iniziativa.
Il presidente della Regione Frattura ora non può far finta di non sapere. Nelle prossime ore riceverà un documento molto circostanziato della situazione. Un documento con il quale gli edili lanceranno l’aut aut. Il tempo delle chiacchiere è davvero finito.
