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venerdì, Marzo 29, 2024

Presidenza provincia Isernia: in corsa Brasiello, Sorbo e Monaco

AttualitàPresidenza provincia Isernia: in corsa Brasiello, Sorbo e Monaco

di ENZO DI GAETANO

Acque agitate nella politica isernina per l’avvicinarsi delle elezioni del nuovo presidente della provincia.
Un ente che si avvia a diventare un’amministrazione smart, di secondo livello. Un po’ come sta accadendo per il senato. Infatti i politici che amministreranno la provincia formato smart non riceveranno indennità, ma solo rimborsi spese. Inoltre non saranno eletti direttamente, ma saranno espressioni delle amministrazioni comunali che li dovranno indicare. Saranno in undici: un presidente e dieci consiglieri. Per essere eletti dovranno essere obbligatoriamente dei sindaci, o dei consiglieri provinciali uscenti.
Si parla già, smentite a parte, di una sfida che vedrà contrapposti i sindaci dei comuni più grandi: Isernia e Venafro. Chi tra Brasiello e Sorbo riuscirà a mettere d’accordo più gente, andrà ad occupare la poltrona di Mazzuto il Leghista.
E intanto fioccano le prese di posizione, gli endorsment, come si dice oggi. Il primo parte da esponenti del Pd che vedrebbero bene alla presidenza Antonio Monaco, sindaco di Capracotta ed ex consigliere provinciale, rappresentante, inoltre, di quelle zone interne di cui ha parlato anche Sorbo, chiedendo un accordo tra tutti.
Il secondo aiutino arriva da Mimmo Izzi, segretario provinciale dell’Udc, che spezza una lancia in favore di Luigi Brasiello. Per Mimmo Izzi il sindaco del capoluogo di provincia è quasi obbligato a rivestire il ruolo di presidente della nuova provincia, in nome del ruolo stesso che Isernia ha sul territorio. L’Udc, non lo scordiamo, è legato a Brasiello da un patto stretto su Isernia, dove alle ultime elezioni, si è presentato a sostegno dell’attuale sindaco. Un patto che prevede, appena dopo le elezioni provinciali, anche l’ingresso di un rappresentante dell’Udc in giunta.
E, per finire, da registrare anche un attacco a Brasiello. Lo fa Isernia Viva, la lista di Capone e Di Sanza.
Brasiello viene accusato di non aver rispettato i patti pre elettorali e i due consiglieri comunali della lista vengono invitati alle dimissioni da Palazzo San Francesco.

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