14.3 C
Campobasso
giovedì, Ottobre 2, 2025

Ricostruzione, l’Acem sul piede di guerra: “Basta rimandare, la Regione intervenga adesso”

AperturaRicostruzione, l'Acem sul piede di guerra: "Basta rimandare, la Regione intervenga adesso"

di ANNA MARIA DI MATTEO

Nonostante gli annunci, le rassicurazioni, le tante promesse del governatore,  la ricostruzione post-terremoto è drammaticamente ferma e le imprese impegnate nei lavori attendono di essere ancora pagate.

Questa è la situazione in Molise. Ma ora, dopo l’ennesima apertura di credito concessa dall’Acem alla Regione, la misura è colma. I costruttori edili del Molise dicono basta. Basta attendere. E’ arrivato il momento di agire.

Come primo passo il presidente, Corrado Di Niro, ha annunciato la convocazione di una assemblea straordinaria dei soci per decidere le iniziative da intraprendere. Iniziative che saranno eclatanti, ha promesso il presidente.

«Si sta perdendo del tempo prezioso  – ha denunciato – ma le aziende hanno tempistiche molto diverse da quelle della politica. E’ dunque necessario uno scossone, perché non si può più assistere impassibili al declino di un settore, come quello dell’edilizia, che è trainante per l’economia regionale».

Ed in effetti, proprio a causa dei tempi biblici della politica, dell’inerzia degli amministratori regionali e soprattutto delle promesse fatte e non mantenute da parte del presidente della Regione Frattura e del consigliere delegato Ciocca, molte imprese edili molisane sono finite sul lastrico, altre sono sul punto di fare la stessa fine. E i licenziamenti ormai non si contano più. Negli ultimi anni in Molise, il settore dell’edilizia ha perso il 50% posti di lavoro, che tradotto in cifre vuole dire centinaia e centinaia di lavoratori mandati a casa.

«Siamo molto preoccupati per la piega che sta prendendo la vicenda – ha aggiunto il presidente dell’Acem – Stiamo assistendo al rinvio degli impegni, compresi i pagamenti alle imprese. Degli 8 milioni di euro promessi dal governatore – ha fatto sapere Di Niro – ad oggi abbiamo ricevuto solo una minima parte, insufficiente per mandare avanti le imprese».  E dunque, per l’Acem il governo regionale deve dare risposte e soprattutto deve dare certezze sulle date entro le quali saranno saranno eseguiti i pagamenti.

Preoccupazione per gli arretrati che non arrivano ma anche per i lavori che devono ancora partire e sulla loro copertura finanziaria.

«E’ molto realistico il rischio di non essere in grado di spendere le risorse entro il 2018, termine ultimo per portare a termine la ricostruzione – ha concluso Di Niro – E comunque, in ogni caso, così non si può più andare avanti, per il bene di tutti».

E alle promesse non mantenute di Paolo Frattura e alle giravolte di Salvatore Ciocca si contrappone il grido di allarme lanciato dalle imprese al quale si aggiunge quello dei sindaci del cratere, impotenti, ormai e quello ancora più drammatico, dei tanti, troppi cittadini che a distanza di dodici anni dal sisma vivono ancora nei prefabbricati.

Ultime Notizie