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sabato, Aprile 20, 2024

Protezione civile: scoppia il caso dell’orario maggiorato a sette dipendenti post-sisma. Ciocca sull’orlo di una crisi di nervi

AperturaProtezione civile: scoppia il caso dell’orario maggiorato a sette dipendenti post-sisma. Ciocca sull’orlo di una crisi di nervi

di PASQUALE DI BELLO

Con una determina del direttore dell’Agenzia di Protezione Civile, Sandra Scarlatelli, è stato esteso l’orario di lavoro a sette dipendenti in forza alle attività di ricostruzione post-sisma. Il “delegato” alla materia, Salvatore Ciocca, tenuto all’oscuro di tutto, minaccia le dimissioni.

Che i consiglieri regionali delegati da Paolo Frattura in tema di Protezione Civile, Turismo, Cultura, Programmazione e Sport fossero di capimastro del nulla, questo noi lo avevamo detto e scritto da tempo. Ora ne abbiamo la certificazione. Il capomastro Salvatore Ciocca, consigliere regionale comunista delegato alla Protezione civile e alla ricostruzione, sull’orlo di una crisi di nervi ha preso carta e penna e ha scritto una lettera di fuoco al direttore regionale dell’Agenzia, Sandra Scarlatelli, e per conoscenza al presidente della Regione, Frattura. Tema della lettera e della crisi, la determina n. 309 del 30 giugno 2014 con la quale il direttore Scarlatelli ha esteso il monte ore, portandolo da 18 a 30, a sette dipendenti con contratto a tempo determinato e part-time, assunti presso la Protezione civile con funzioni legate alla ricostruzione post sisma a seguito del mega concorsone bandito a suo tempo dall’ex governatore Iorio. Concorso che ha coinvolto oltre duecento persone. Dopo le note vicende, i tira e molla, gli zig zag e le finte di corpo di lorsignori politici governanti e regnanti, cento di queste persone sono state riassorbite con un contrattino-supposta da quattro mesi, ora giunti al rinnovo per altri quattro. Altra suppostina, altra corsa. Almeno per chi è stato riassunto. Una supposta delle dimensioni di un razzo è invece quella che lorsignori hanno destinato agli altri cento che sono rimasti fuori e che, oggi, alla notizia della determina in questione se non per il caldo, certamente per la rabbia rischiano l’autocombustione. L’aumento di ore a favore di certuni (tutto personale amministrativo-contabile) se fosse stato speso a favore di certaltri esclusi avrebbe consentito l’assunzione di qualcuno a cui certo non avrebbe fatto raccapriccio lavorare seppur per qualche mese. Quattro persone, di certo, avrebbero avuto una boccata d’ossigeno. E invece no. In questa guerra tra poveri, pare si voglia fare del tutto per scatenare il corpo a corpo, il tutti contro tutti e l’assalto all’arma bianca.

Sta di fatto – questa l’indiscrezione che riferiscono fonti attendibilissime – che Salvatore Ciocca, capomastro delegato alla Protezione civile e alla ricostruzione, ha scritto una lettera inferocita ai due interessati, Scarlatelli e Frattura, per esplicitare due concetti molto semplici. Il primo: la disapprovazione per il provvedimento adottato. Il secondo: la sua totale ignoranza dell’atto adottato. E’ su questo secondo punto che, per una volta tanto, ci troviamo d’accordo con Ciocca. Non ne sapeva nulla, e questo noi lo crediamo. L’accaduto non è altro che la conseguenza di una causa che sta altrove, nella vacuità della delega. Una delega che non conta nulla in termini giuridico-formali vale meno di zero, l’esatto valore che nel caso specifico è stato attribuito al coinvolgimento di Ciocca. A questo punto, però, bisognerebbe essere consequenziali e rimettere al destinatario una delega inutile. Pare, dobbiamo scriverlo per dovere d’onestà, che Ciocca le dimissioni le abbia minacciate qualora entro una settimana dalla sua missiva il provvedimento non venga ritirato. Cosa che non accadrà, ne siamo certi. Tuttavia una speranza la nutriamo: che Ciocca non ci ripensi e resti al proprio posto. Sarebbe una disgrazia che non meritiamo e che, soprattutto, non meritano i cento desaparecido, gli esclusi del vecchio concorso di cui non importa più un fico secco a nessuno.

 

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