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venerdì, Novembre 21, 2025

Campobasso città dei Misteri

EditorialiCampobasso città dei Misteri

di GIOVANNI DI TOTA

Tradizione a volte diventa sinonimo di passato, in qualche caso assume il connotato di vecchio e impolverato.

Quella dei Misteri, per Campobasso, è una tradizione che si intreccia a filo doppio con la storia stessa della città e che ne fa una identità riconoscibile in tutto il mondo.

E’ ormai questa la dimensione di quella che nasce in passato come una rappresentazione solo religiosa, alla quale in seguito si accosta l’aspetto del folclore.

I Misteri, la sfilata dei tredici ingegni portati a spalla, sono oggi il punto più alto della cultura popolare di Campobasso. Internet, la tv via satellite, le dirette televisive delle quali Telemolise è stata precursore, hanno dato ai Misteri una luce internazionale. Lo testimoniano le presenze in città nel giorno di Corpus Domini. Non solo nel numero ma anche dalla provenienza.

La amministrazione Di Bartolomeo ha provato a far riconoscere dall’Unesco i Misteri patrimonio immateriale. L’iter è aperto. Ma è sufficiente fare un giro su internet per accorgersi che la sfilata non è neanche entrata a far parte della rete nazionale delle sfilate delle macchine viventi portate a spalla. Ne fanno parte Viterbo, con la Macchina di Santa Rosa, Palmi con la Varia per Maria Santissima della Sacra lettera, La Festa dei Gigli di Nola e la Faradda dei candelieri di Sassari. Tutti riti e tradizioni importantissimi e spettacolari, ma che si svolgono con un solo carro, dunque, niente a che vedere con la magia dei tredici Misteri volanti ideati da quel genio che fu per Campobasso Paolo Saverio Di Zinno. A proposito, per Di Zinno, fino ad oggi, nemmeno una piazza o una strada intitolata.

L’amministrazione che comincia e il sindaco Battista, sono chiamati a dare un segnale chiaro, inequivocabile e identitario: Campobasso è la città dei Misteri e il governo cittadino è il primo a crederci. Non solo per un giorno all’anno.

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