di SERGIO DI VINCENZO L’accoglimento a tempo di record della richiesta di sospensione del decreto dello scorso 4 giugno, firmato dal commissario ad acta Frattura non chiude di certo la partita. Anzi, si è soltanto al fischio d’inizio: bisogna infatti entrare nel merito del ricorso, ma per ora il comitato del Santissimo Rosario un effetto importante l’ha ottenuto: bloccare lo smantellamento dell’ospedale di Venafro, secondo alcuni in programma già per la settimana entrante: “Questo decreto – ha spiegato Alfredo Ricci, legale del comitato – ad oggi blocca lo smantellamento del Ss Rosario, ne impedisce la chiusura. Ma non basta. Il 3 luglio c’è la discussione collegiale della sospensiva: in quella sede valuteremo tutti gli aspetti giuridici. Senza dimenticare – e su questo abbiamo molto insistito – che vi è una questione di legittimità costituzionale, già sollevata dal Tar in un precedente ricorso. Intanto oggi abbiamo ottenuto un risultato importante: abbiamo tutelato il diritto alla salute dei cittadini”. Per conoscere l’esito di questa ennesima battaglia giudiziaria bisognerà dunque attendere la discussione, fissata per il 3 luglio. Davanti ai giudici del Tar Molise tutto potrebbe essere rimesso in discussione. Ma il presidente, nell’accogliere la richiesta urgente di sospensiva, una mezza idea già se l’è fatta o, meglio, qualcosa ha già detto: “Già in questo decreto adottato dal presidente – ha detto ancora l’avvocato Ricci – vi è un passaggio sul merito del ricorso, in cui si evidenziano dei dubbi sulla competenza del commissario ad acta. E c’è la questione di legittimità costituzionale: in attesa che si pronunci la Consulta non è giuridicamente ammissibile o quantomeno opportuno anticipare i tempi e arrivare – ha concluso – a una decisione così devastante, che abbiamo bloccato, come quella di chiudere l’ospedale di Venafro”.
Ospedale Venafro, le due mosse del comitato per dare scacco al commissario Frattura
