di ENZO DI GAETANO Una brutta storia, del tipo di quelle che mai si sono verificate nell’Isernino.
Un giovane rumeno è stato arrestato dalla Squadra Mobile con l’accusa di aver sequestrato e violentato una ragazza isernina che lavora come barista in un locale nei pressi del capoluogo.
L’indagine, coordinata dal procuratore Albano e dal Capo della Mobile, Capaldo, prende le mosse nella notte dello scorso 26 maggio, quando la ragazza arriva al pronto soccorso del Veneziale in stato di choc, chiedendo aiuto e soccorso, dichiarando di essere stata vittima di un sequestro e di una successiva e ripetuta violenza sessuale. Quella notte pioveva e la ragazza accetta un passaggio da un cliente del bar che si offre di riportarla a casa. Invece, una volta in auto, il rumeno, con la minaccia di un coltello, costringe la poveretta a seguirla a casa sua, dove la violenta ripetutamente. Verso le cinque del mattino, la ragazza, approfittando del fatto che il suo aggressore dormiva, seminuda, scappa via e chiama in soccorso un suo amico, che la porta in ospedale.
La Squadra Mobile, subito avvisata, si mette sulle tracce del rumeno, che intanto si era svegliato e stava fuggendo. La Polizia lo blocca nei pressi della stazione. La successiva perquisizione domiciliare nella sua abitazione permette alla Mobile di rintracciare sia il coltello usato per l’aggressione, sia i vestiti che la sua vittima aveva lasciato nella fretta di fuggire.
La Procura, di fronte a prove così schiaccianti, ha chiesto il mandato di custodia cautelare al Gip, che l’ha subito concesso e ora il rumeno è in carcere, a Isernia, in attesa del suo primo interrogatorio.

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